Qui puoi trovare il testo della preghiera del quarto incontro di preghiera comunitaria mensile.
Ti aspettiamo martedì 7 gennaio 2025, nell'antica chiesa del Fopponino, alle ore 19
Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Fopponino
in preghiera
La Speranza non delude
“Morning Sun”. Edward Hopper, 1952 Columbus Museum of Art, Columbus, Ohio.
“Ester: La speranza germoglia ovunque“
ENTRIAMO IN PREGHIERA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
(facciamo un segno della croce ampio, che prenda il nostro corpo come un abbraccio)
Usiamo qualche tempo per entrare in preghiera. Può aiutare la meditazione guidata “Entrare in preghiera“ che trovate sul pdf.
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Edward Hopper, “Il sole del mattino “.
Una stanza assolutamente vuota.
Nulla alle pareti, solo sprazzi di luce e di ombre.
Hopper disegna la solitudine che dà spazio ai pensieri su di sé e su quanto fuori dal sé, fuori dalla finestra.
Una stanza vuota, senza un quadro, senza un oggetto, senza una pianta, un gatto, un quaderno, una tazzina..., nessuna persona, senza nulla.
Si sente il silenzio che c’è in questa stanza. Un silenzio che non sa di mancanza. Un silenzio sereno, buono, necessario quasi.
È il silenzio di una pausa in uno spartito musicale.
Questa donna sul letto sfatto della mattina ha tratti del viso seri, ma non tristi. È profondamente concentrata su questo momento, sul qui e ora. Vive questo istante. Forse pensa alla sua vita, alla sua storia, ma contemporaneamente guarda alla vita e alle storie fuori dalla sua stanza, dalla finestra che la affaccia sul resto del mondo. Storie che si intersecano inevitabilmente con la sua.
Hopper con tratti sapienti di vuoti, di colori tenui e morbidi, di luci piene di silenzio, ci propone allo sguardo un momento di profonda introspezione.
Solitudine e introspezione. Che diventano contemplazione del mondo, uno sguardo che sa riassumere la vita in un secondo, leggerla per cogliere i germogli che stanno nascendo, guardare quello che si ha tra le mani… Accogliere la luce che illumina il cammino da percorrere oggi.
Bellissimo!
Di fronte al Signore, ora, e invocando lo Spirito Santo preghiamo:
Spirito Santo, aiutaci a essere vivere con pienezza tutto ciò che ci è dato e di comprendere che ogni cosa ci è data per il nostro compimento, anche quando non capiamo.
Spirito Santo, concedici il coraggio e la sapienza per affrontare tutte le nostre difficoltà. Non permettere che il nostro animo si abbatta e si assoggetti ai domini del mondo.
Spirito Santo, aumenta la nostra speranza nella pace e nella giustizia che ci hai promesso e mettila a servizio di chi incontreremo durante il nostro cammino.
Facciamo silenzio dentro di noi e lasciamo che lo Spirito ci guidi (volendo facendoci accompagnare da Ludovico Einaudi – I Giorni https://www.youtube.com/watch?v=Uffjii1hXzU
Riflessione
Ritroviamo il popolo di Israele esiliato in terra straniera, dopo che Gerusalemme ed il tempio sono stati distrutti. In due ondate di terribili deportazioni sono stati confinati a Babilonia, prima le “menti” di Israele e poi anche i possidenti, gli artigiani e tutti coloro che di un popolo fanno l’identità e la forza. Le promesse di essere un grande popolo libero che ci hanno accompagnato fino ad ora con Sara alla ricerca di una discendenza, con Sifra e Pua in Egitto e con Giuditta che sventa uno dei primi attacchi a Gerusalemme da parte degli Assiri, sembrano essere crollate. Ora in tutto l’oriente e parte della Macedonia e della Grecia comandano i persiani. Uno degli imperi più vasti e potenti in assoluto.
Passano anni. Sotto l’impero, il popolo di Israele, in terra straniera, gode di una discreta libertà. Compra terre, mette su casa, si arricchisce … e quando il re Ciro permette ai deportati di far ritorno in patria, molti non lo fanno. La famiglia di Ester è forse una di queste. Vive a Susa, ha un discreto potere nelle amministrazioni pubbliche e sta bene. Il “sogno” di Gerusalemme e del tempio sono svaniti…
A volte vivere da asserviti è molto comodo. 😊
Ester però è orfana, adottata dal cugino Mardocheo fintanto che non diventi grande, forse per farla divenire sua moglie. Una ragazzina in mano ad altri. E nel momento in cui il potente re persiano Serse (Assuero) ripudia la prima moglie, rea di non avergli obbedito, si comincia a cercare per lui giovani belle ragazze. Quella che gli piacerà di più sarà incoronata nuova regina.
Ester viene portata a corte da Mardocheo e lì lasciata.
E qui comincia per lei, come per tante altre ragazze, l’anno di preparazione. Dodici mesi per imparare a compiacere il re, ad avere grazia, ad obbedire, a tacere. Addestrate nelle arti, nella musica, nella danza ed educate per essere raffinate e affascinanti. Dodici mesi di massaggi; sei mesi con olio di mirra perché la pelle sia profondamente profumata e altri sei con balsami per renderla più morbida e compatta.
Finito l’anno e quando arrivava il proprio turno, ogni fanciulla passava la notte con il re e al mattino veniva trasferita nell’harem - ormai era sua proprietà - e non poteva più tornare dal lui a meno che questi non la desiderasse e che da lui fosse richiamata per nome (Est 2,14). Erano queste le leggi in vigore alla corte di Serse.
E quando arriva il turno di Ester, la notte di Ester, il re se ne invaghisce: l’amò più di tutte e la fece regina. Offrì un grande banchetto e concesse un giorno di riposo in tutto l’impero. Ester era splendida, ci dice il testo, come la prima regina ripudiata e, diversamente da lei, umile e sottomessa...
Il libro di Ester non ci dice invece molto di come Ester vivesse questa sua situazione; ci dice che nascondeva la sua fede nel Dio unico di Abramo, che aveva timore di non piacere, di dar fastidio, di non essere più voluta dal re o di contraddirlo. Ci mostra una ragazzina molto timida, attaccata forse ai lussi e ai privilegi derivanti dall’ essere la nuova regina, ma anche spaventata, nascosta, “falsa”, mai sé stessa. Una NON Ester. Una vita incompiuta.
Forse era triste? Forse non vedeva più un futuro? Che futuro poteva avere? Dove stavano le promesse di Dio? Dove stavano le promesse di libertà, di una vita piena che le avevano insegnato insieme alla sua fede?
Una fede che in Ester è ancora presente, ma ridotta ad un lumicino smorto, nascosta e “privata”. Ester quando è sola e solo quando è sola, si toglie le vesti da regina e prega. Ester non mangia i cibi “ impuri”. Ester in fondo al cuore ha una fiammella che arde. Forse ci pensa poco… o forse non può pensarci… come capita a tanti, nei momenti bui della vita. Testa bassa. Si va avanti senza alzare lo sguardo, senza guardare l’orizzonte, senza sognare il futuro. Sembra di non poterselo permettere.
Ma la vita e tutto ciò che accade, è dato per noi.
E allora, l’evento sconvolgente di un editto emanato dal malvagio, invidioso, prepotente "visir" del re, che vota allo sterminio l’intero popolo dei giudei in terra persiana come punizione per non averlo ossequiato, inginocchiandosi davanti a lui, muove le cose. Prima in Mardocheo, pieno di fede e di speranza, che si straccia le vesti e si mostra vestito di solo sacco in piazza e poi “contagiosamente” in Ester. All’inizio Ester ha paura, o forse solo voglia di ristabilire il quieto vivere. Cerca di rivestire Mardocheo, di stare zitta, argomenta sui rischi per la propria vita e per quella di lui. Ma poi … “ Chi sa che tu non sia diventata regina proprio per questa circostanza “, una frase potente, un aiuto a rivedere la storia della propria vita, a rileggerla anche nelle sue pieghe più dolorose, dove tutto sembrava buio, a guardala con occhi di speranza capace di vedere i minuscoli germogli di un futuro migliore…
Una frase che aiuta Ester a leggere la propria vita con occhi di speranza e le permette di reintegrarla in una storia di popolo, in una storia cosmica di salvezza.
Rileggere la propria vita integrandone ogni singolo momento, senza abbandonare le nostre caratteristiche (la timidezza per Ester), senza escludere i momenti di dolore, i momenti di ingiustizia, integrandoli ai momenti di luce, anche se ci sembrano pochi, a volte, permette di usare ciò che abbiamo qui ed ora per un futuro migliore, per tutti. Perché la pienezza di vita e le promesse che ci sono fatte prevedono un “noi”. Sempre.
E così Ester si ritira in solitudine, in silenzio, in digiuno, per tre giorni.
Lei è la regina. E questo deve vivere. Anche il suo potere, il suo stato. Senza negare la sua paura, la sua timidezza, portando la sua fede, il suo credo, i suoi modi.
E allora si riveste regalmente, splendida, esce dalle sue stanze e bussa alla porta del re, sapendo che non lo potrebbe fare, sapendo che sta violando un comando, affrontando timidezza e paura senza negarla, anche svenendo per questo …. e poi, usando tutta la sua intelligenza, la sua arguzia, la pazienza, la bellezza che sono i doni che ha, ribalta le sorti del suo popolo.
Il libro è da leggere...
Silenzio . (facciamo un tempo di silenzio volendo facendoci accompagnare da Ludovico Einaudi – I giorni https://www.youtube.com/watch?v=Uffjii1hXzU)
Preghiamo Isaia 51
Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
Guardate ad Abramo vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai.
Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolveranno come fumo,
la terra si logorerà come una veste
e i suoi abitanti moriranno come larve.
Ma la mia salvezza durerà per sempre,
la mia giustizia non sarà annientata.
Ascoltatemi,
non temete l'insulto degli uomini,
non vi spaventate per i loro scherni;
la mia giustizia durerà per sempre,
la mia salvezza di generazione in generazione.
Gloria al Padre …
Libera condivisione
Padre nostro ...
Benedizione
Per pregare ancora
Ruth Bader Ginsburg, nasce nel 1933 nel quartiere di Brooklyn, a New York, da genitori ebrei immigrati da Odessa quando Odessa era ancora nell'Impero russo. Era una ragazza intelligente a cui piaceva studiare. Si laurea in legge, in America, con fatica , osteggiata per il fatto di essere donna. Nominata giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America dal Presidente Bill Clinton, viene confermata dal Senato con 96 voti a favore e 3 contrari. Il grande, onesto e saggio lavorio di anni come giudice e come ricercatore era ormai ben ri-conosciuto.
Una energia e un lavoro che prendevano forza da quella fede che l’aveva sempre accompagnata che tiene al centro la “giustizia” di Dio e da una radicata speranza, una fede che la faceva indignare per ogni sopruso e combattere perché l’equità e la giustizia trionfassero.
«Voglio essere ricordata come qualcuno che ha usato tutto il talento che aveva per fare il suo lavoro al meglio delle sue capacità. E per aiutare a riparare le lacrime nella sua società, per rendere le cose un po’ migliori attraverso l’uso di qualsiasi abilità che ha. Io non ho modificato la Costituzione; il principio di uguaglianza è da sempre. Io semplicemente ho agito perché questo principio si realizzasse”.
"La speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente: è la promessa del Signore da accogliere qui e ora.. senza indugiare o trascinarci nelle abitudini, nelle mediocrità e nella pigrizia. La speranza ci chiede di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle! “( Papa Francesco)
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