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Immagine del redattoreFopponino Milano

Il Fopponino del 12 Gennaio 2025


Festa del Battesimo di Gesù

12 Gennaio 2025

I Settimana Diurna Laus


12 GENNAIO: Mese della PACE nell’Anno Santo

 “Questo è un Anno di Grazia”

         Carissimi fratelli e sorelle,

 il Vangelo della prima domenica di quest’anno, 2025, ci ha proposto quella splendida pagina in cui l’evangelista Luca racconta il ritorno di Gesù “a Nazaret, dov’era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere”. Grandi le aspettative dei suoi compaesani: di lui, di Gesù, si era già diffusa la fama di maestro e di guaritore e cresceva l’attesa di poterlo rivedere e ascoltare .. e Gesù, anche questa volta, non tradisce le attese, anzi! Infatti leggendo la profezia messianica di Isaia, volta “a proclamare l’anno di grazia del Signore” e pur avendo “gli occhi di tutti fissi su di lui”, senza esitazione “cominciò a dire loro: oggi si è compiuta questa Scrittura”.

         Come allora oggi è Papa Francesco a proclamare quest’anno, 2025, anno giubilare per tutta la Chiesa e a convocare il Mondo intero in un cammino di giustizia e di pace nel segno della speranza. Sì questo è un Anno di Grazia per tutti, nessuno escluso! (e ne fa fede il ricco calendario di celebrazioni: ben 37 a partire dal “Mondo della comunicazione” – 24-26 gennaio – fino al 14 dicembre ‘25 quando saranno invitati e chiamati i “detenuti”).

         Anche noi, comunità parrocchiale di san Francesco d’Assisi al Fopponino, con tutta la Chiesa e portando nel cuore il Mondo, entriamo nell’anno giubilare, ne viviamo l’inizio – oggi – e ci apriamo alle prossime e diverse iniziative volte a dire e ad esprimere a Dio Padre la nostra gratitudine per i numerosi suoi doni al Mondo e alla Chiesa. E il dono più grande, e per tutti, è il suo Figlio Gesù: è Lui, presente nell’unica mensa della Parola e della Eucaristia, nel segno dell’Amore fraterno e nella beatitudine della Pace, la ragione e la spiegazione che questo è un Anno di Grazia! Così auguro a Te e a tutti: “Buon Anno”.

don Serafino

 

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ

FRANCESCO

PER LA LVIII

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1° GENNAIO 2025

 

Rimetti a noi i nostri debiti,

concedici la tua pace

 

I. In ascolto del grido dell’umanità minacciata

 

1. All’alba di questo nuovo anno donatoci dal Padre celeste, tempo Giubilare dedicato alla speranza, rivolgo il mio più sincero augurio di pace ad ogni donna e uomo, in particolare a chi si sente prostrato dalla propria condizione esistenziale, condannato dai propri errori, schiacciato dal giudizio altrui e non riesce a scorgere più alcuna prospettiva per la propria vita. A tutti voi speranza e pace, perché questo è un Anno di Grazia, che proviene dal Cuore del Redentore!

 

2. Nel 2025 la Chiesa Cattolica celebra il Giubileo, evento che riempie i cuori di speranza. Il “giubileo” risale a un’antica tradizione giudaica, quando il suono di un corno di ariete (in ebraico yobel) ogni quarantanove anni ne annunciava uno di clemenza e liberazione per tutto il popolo (cfr Lv 25,10). Questo solenne appello doveva idealmente riecheggiare per tutto il mondo, per ristabilire la giustizia di Dio in diversi ambiti della vita: nell’uso della terra, nel possesso dei beni, nella relazione con il prossimo, soprattutto nei confronti dei più poveri e di chi era caduto in disgrazia. Il suono del corno ricordava a tutto il popolo, a chi era ricco e a chi si era impoverito, che nessuna persona viene al mondo per essere oppressa: siamo fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre, nati per essere liberi secondo la volontà del Signore.

 

3. Anche oggi, il Giubileo è un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra. Al posto del corno, all’inizio di quest’Anno di Grazia, noi vorremmo metterci in ascolto del «grido disperato di aiuto» che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra e che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta ci sentiamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo. Tali ingiustizie assumono a volte l’aspetto di quelle che S. Giovanni Paolo II definì «strutture di peccato», poiché non sono dovute soltanto all’iniquità di alcuni, ma si sono per così dire consolidate e si reggono su una complicità estesa.

 

4. Ciascuno di noi deve sentirsi in qualche modo responsabile della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune, a partire da quelle azioni che, anche solo indirettamente, alimentano i conflitti che stanno flagellando l’umanità. Si fomentano e si intrecciano, così, sfide sistemiche, distinte ma interconnesse, che affliggono il nostro pianeta. Mi riferisco, in particolare, alle disparità di ogni sorta, al trattamento disumano riservato alle persone migranti, al degrado ambientale, alla confusione colpevolmente generata dalla disinformazione, al rigetto di ogni tipo di dialogo, ai cospicui finanziamenti dell’industria militare. Sono tutti fattori di una concreta minaccia per l’esistenza dell’intera umanità. All’inizio di quest’anno, pertanto, vogliamo metterci in ascolto di questo grido dell’umanità per sentirci chiamati, tutti, insieme e personalmente, a rompere le catene dell’ingiustizia per proclamare la giustizia di Dio. Non potrà bastare qualche episodico atto di filantropia. Occorrono, invece, cambiamenti culturali e strutturali, perché avvenga anche un cambiamento duraturo.

 

II. Un cambiamento culturale: siamo tutti debitori

 

5. L’evento giubilare ci invita a intraprendere diversi cambiamenti, per affrontare l’attuale condizione di ingiustizia e diseguaglianza, ricordandoci che i beni della terra sono destinati non solo ad alcuni privilegiati, ma a tutti. Può essere utile ricordare quanto scriveva S. Basilio di Cesarea: «Ma quali cose, dimmi, sono tue? Da dove le hai prese per inserirle nella tua vita? […] Non sei uscito totalmente nudo dal ventre di tua madre? Non ritornerai, di nuovo, nudo nella terra? Da dove ti proviene quello che hai adesso? Se tu dicessi che ti deriva dal caso, negheresti Dio, non riconoscendo il Creatore e non saresti riconoscente al Donatore». Quando la gratitudine viene meno, l’uomo non riconosce più i doni di Dio. Nella sua misericordia infinita, però, il Signore non abbandona gli uomini che peccano contro di Lui: conferma piuttosto il dono della vita con il perdono della salvezza, offerto a tutti mediante Gesù Cristo. Perciò, insegnandoci il “Padre nostro”, Gesù ci invita a chiedere: «Rimetti a noi i nostri debiti» ( Mt 6,12).

 

AVVISI  DELLA  SETTIMANA

DOMENICA 12 GENNAIO, FESTA del BATTESIMO di Gesù

ore 10: s. Messa presenti gli Scout del MILANO 22 – celebra don Matteo

ore 16.00 in Chiesa: PREGHIERA e BENEDIZIONE dei BAMBINI/E

ore 16.40 in sala san Francesco,

INCONTRO e FESTA con i BAMBINI e le loro FAMIGLIE

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Con LUNEDI’ 13 GENNAIO la s. Messa serale

torna ad essere celebrata alle ore 18.15

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Lunedì 13 gennaio, ore 10: Incontro della Conferenza di san Vincenzo

ore 18.15, s. MESSA per i DEFUNTI del mese di DICEMBRE:

LANATI ROMANO (‘29), ALESSANDRI ADELE “LILLI” (‘29),

COLOMBO ANNA (‘33), GEROLINI ANNAMARIA (‘26)

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Martedì 14 gennaio, oggi è il 24° anniversario dell’Ordinazione episcopale 

di Sua Eccellenza Mons. Carlo Ghidelli

In preghiera ci uniamo a Mons. Carlo nel render grazie a Dio!

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Mercoledì 15 gennaio, ore 15.30, per la TERZA ETA’:

Tombolata con premi a sorpresa

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Giovedì 16 gennaio, ore 20,45, GRUPPO Adolescenti in Gesù Buon Pastore

Venerdì 17 gennaio, ore 17 – 18.30, in Oratorio, Incontro del GRUPPO MEDIE

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VENERDI’ 17 gennaio, Memoria di sant’Antonio Abate

GIORNATA del DIALOGO ebraico – cristiano: “Pellegrini di speranza”

 

SABATO 18 gennaio  –  SABATO 25 gennaio

Festa della “Cattedra” di san Pietro apostolo

Inizia la SETTIMANA di preghiera per l’UNITA’ dei CRISTIANI

“Credi tu questo?” (Giovanni 11,26)

Ogni giorno nelle s. Messe reciteremo la PREGHIERA ECUMENICA

e alla s. Messa delle ore 9.00 useremo le celebrazioni proposte

dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose - Italia

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DOMENICA 19 GENNAIO, TERZA dopo l’EPIFANIA

Domenica della Parola di Dio e Memoria liturgica di san Mario

 (pregheremo per il nostro Arcivescovo Sua Ecc. Mons. Mario Delpini

anche se don Mario mi ha detto che festeggia il suo onomastico il 14 giugno

quando si fa memoria del beato don Mario Ciceri, prete ambrosiano) 

 

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