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Il Fopponino dell'11 Maggio 2025

  • Immagine del redattore: Fopponino Milano
    Fopponino Milano
  • 3 mag
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 7 giorni fa


Quarta Domenica di Pasqua

11 Maggio 2025

IV Settimana Diurna Laus


Maggio 2025: la domenica di Prima Comunione

“Signore, Tu sai che ti voglio bene”

        

Carissimi fratelli e sorelle,

 tra i doni che il mese di Maggio ci porta e ci offre c’è la celebrazione dei Sacramenti della vita cristiana e precisamente la Prima Comunione e la Cresima.

         Oggi è la domenica di Prima Comunione.

Per questa occasione le Catechiste del Gruppo Amici – cioè i 51 Bambini e Bambine che oggi ricevono la Comunione – hanno scelto la risposta di Pietro a Gesù e queste stesse parole le hanno proposte come motto per la celebrazione di questa domenica.

         Tutti noi ricordiamo la “paura” dell’apostolo Pietro che, messo alla prova quella notte dell’arresto di Gesù, si difende imprecando e negando per 3 volte: “non lo conosco”; ma ancor più, tutti noi, ricordiamo il “dolore” dell’apostolo Pietro che, nell’incontro con Gesù Risorto, si sente chiedere per 3 volte: “Mi vuoi bene?”. E qui troviamo la sua splendida risposta: “Signore, Tu sai che ti voglio bene”.

         Quella esperienza evangelica di Pietro, oggi, per questo gruppo di Bambini e Bambine al loro incontro con Gesù nell’Eucaristia, si fa esempio, preghiera e legame per la vita. Esempio perché, quando il racconto di un evento riesce ad entrare nel vissuto e a rimanere in memoria, allora il racconto diventa prezioso e istruttivo, come un vero “ammaestramento” capace di parlarci e di indicare scelte da imitare con comportamenti corrispondenti. Preghiera perché, pur essendo poche e semplicissime parole, esprimono quella affettuosa confidenza che fin da piccoli diciamo a Chi la merita – e questa volta ti voglio bene sarà detto niente meno che a Gesù!  Infine Legame per la vita perché questo non sarà che il primo di una serie di incontri con il Corpo di Cristo, dono sicuro e sempre a disposizione, che farà loro compagnia per tutto il viaggio della loro vita.

         Quale gioia sarebbe se oggi, insieme a questi Bambini e Bambine, ciascuno di noi, alla sua ennesima Comunione con Gesù nell’Eucaristia, potesse nuovamente vivere questo incontro come un esempio per me, come le parole della personale preghiera a Lui e come il legame a cui tengo davvero per la mia vita!

don Serafino

MARIA MADRE DEL QUOTIDIANO

 

L’opera che presentiamo è La Madonna di Alzano opera di Giovanni Bellini, conservata nell’Accademia Carrara di Bergamo. Bellini realizzò una serie di Madonne col Bambino: abbiamo scelto questa perché, secondo molti critici, il volto di Maria è uno dei più belli tra quelli dipinti dal grande veneziano e dunque di tutta la storia della pittura. È conosciuta come Madonna di Alzano perché inizialmente fu collocata sull’altare di Santa Maria della Pace ad Alzano Lombardo.

 

         Giovanni Bellini (circa 1430-1516) è stato uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano. Allievo del padre Jacopo Bellini e di altri grandi maestri, come Andrea Mantegna, suo cognato, lavora principalmente a Venezia, introducendo una nuova sensibilità nel trattamento della luce, dei colori e dell’emotività nei suoi soggetti. Anche se le sue opere spaziano da ritratti a scene sacre (tra le più celebri "La Pietà" e "San Girolamo nel deserto"), Bellini non smise mai di dipingere Madonne col Bambino e in esse si trova la chiave di lettura per tutti i suoi dipinti.

Il pittore Chagall diceva che ogni artista dovrebbe impegnarsi a immaginare il Paradiso: di fronte a questa Madonna con il Bambino il Cielo, è qui sotto i nostri occhi. Merito senz'altro del pittore, ma anche di sua madre e del paradiso che lei ha saputo mettergli dentro, un paradiso che non è una promessa per ciò che avverrà alla fine, ma è una realtà in cui già abitiamo, anche se tutto quaggiù è un già e non ancora. E qui, in questo dipinto, il paradiso ha il volto e le mani di Maria.

 

         Il pittore amava le icone che popolavano il mondo di Venezia e, aiutato a innamorarsi della pittura dall'ambiente familiare, iniziò un'avventura artistica spedita e sicura. Cominciò con lo staccare dai fondi le sue figure e col dare concretezza ai suoi personaggi facendoli raggiungere da una luce diurna (di alba o di tramonto per lunghi anni e di luce zenitale sul finire della sua vita). Di questa luce si trovò ad essere un pioniere. Se essa rendeva teneri gli incarnati e i colori, l'effetto sul paesaggio era ancor più sorprendente: si cominciò a sentire nei suoi quadri un profumo di terra, di primavera, di brezza leggera. Ma il pioniere Bellini fu anche attento osservatore delle novità che gli venivano da altri, da Mantova, da Firenze e perfino da Messina, per non dire delle continue suggestioni che anche a Venezia arrivavano dai pittori del Nord. E lui riusciva a far diventare bellissima ogni sua Madonna.

 

         Alcuni critici individuano in varie Madonne il volto della sua sposa e in altre il volto della sorella o della madre. Si sa inoltre che fu uomo molto pio e praticante. Uno sguardo credente sulla realtà trasfigura la realtà stessa, ma certo un mediocre pittore, anche se pieno di fede, non può darci un'arte vera e neppure sacra. Bellini invece sa guardare i gigli del campo e vederci dentro le primizie del Regno; una donna che tiene in braccio un bambino può benissimo diventare, con l'arte e la preghiera, Maria di Nazareth. Entra così nelle nostre chiese una Madonna che sa di casa nostra, che abita una casa della nostra città, una Madonna Madre del quotidiano. Basta una stretta quinta di legno o di stoffa per mettere in risalto la sua presenza. Ma alle volte non è necessaria neanche quella.

 

         C’è qualcosa in Lei che sa di perenne giovinezza. L’ accarezza una luce che sa di vita che non può morire. E non dà fastidio vedere Lei così umana da sembrare la moglie del pittore e vedere gli stessi prati e le stesse nuvole che vedi dal balcone di casa tua perché la fede e l'arte hanno eliminato i confini del sacro e del profano. E i nostri prati possono confondersi con i prati del Cielo.

 

         «Io sono come un bimbo svezzato in braccio a sua madre…»: è un salmo antico della Bibbia, ma è anche una magica sensazione di dolcezza della quale è bene fare tesoro, perché il nostro viaggio è duro (ce le ricorda quella pera dipinta sul davanzale, che, tradizionalmente interscambiabile con la mela, ci ricorda il nostro bisogno di salvezza). Bellini sembra stazionare a lungo in questa oasi di pace: la sua religiosità ha goduto della costanza della preghiera e della pratica dei sacramenti, la sua vita è stata calma come una distesa d’acqua perché intorno a lui tutto sprizzava ottimismo (certe epoche, rarissime nella storia, sono fiduciose, credono nell'uomo e guardano con ottimismo al futuro). Giovanni Bellini riesce a tenere come orizzonte la storia sacra inserendo come in filigrana nella visione del mondo, la figura di Gesù Risorto e arriva a sublimarsi quando è alle prese con la figura di Maria: sembra prestare a Dio il suo pennello per mostrarci la madre che da sempre Lui sognava, per sé e per ogni uomo.   

 

         E ancora il Bellini cerca in casa sua un volto da dare alla sua fede: lo trova nel bambino. I bambini sono difficili da disegnare, ma alcuni artisti hanno il dono di saperli fare. Mentre il volto della Madre sembra diventare sempre più bello, sempre più puro, più materno, più amabile, il volto del Bambino sembra passare in rassegna tutti i sentimenti: sorpresa, gioco, stupore, domanda, impazienza, benedizione, affetto.

         Che il pittore stia nascosto in questo Bambino?

Potrebbe essere, perché la sua pittura e la sua preghiera hanno il candore dei piccoli, espresso con la maestria dei sommi maestri.

AVVISI DELLA SETTIMANA

DOMENICA  11  MAGGIO: quarta di PASQUA

         Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni:

“Pellegrini di Speranza e Costruttori di Pace”

“Signore Gesù, ti sei fatto pellegrino in mezzo a noi: mostraci la via

affinché camminando sui tuoi passi procediamo sicuri sulla strada del Vangelo.

Il tuo Spirito Santo spalanchi nel nostro cuore la porta della fede:

ci insegni a pregare, a chiedere perdono e a perdonare.

Padre, arricchisci la Chiesa di tante vocazioni perché ogni persona si sappia amata

e benedetta e conosca la vita e la speranza dei figli e figlie di Dio”. Amen.

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Domenica di Prima Comunione e festa della Mamma

ore 10: in Chiesa, s. Messa di PRIMA COMUNIONE (1° gruppo)

ore 12: in Chiesa, s. Messa di PRIMA COMUNIONE (2° gruppo)

ore 15, in Oratorio, Gioco del BURRACO

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Lunedì 12 maggio, ore 18.30, s. MESSA per i DEFUNTI di APRILE

ORINA Rolando (‘66), ANTOGNINI Vittoria (‘42)

 

Martedì 13 maggio, memoria della Beata Vergine di Fatima

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INCONTRI di CATECHISMO ore 17.00 in ORATORIO 

Lunedì 12, GRUPPO “AMICI”: incontro festoso in Oratorio

Martedì 13, GRUPPO “CRISTIANI”: in preparazione alla Cresima

17.15: Prove in Chiesa – 18: Confessioni al Fopponino – Gioco in cortile

19.30: Cena per i ragazzi/e – 20.30: Preghiera con i Genitori al Fopponino

Mercoledì 14, GRUPPO “FIGLI”: incontro di catechismo

Giovedì 15, GRUPPO “DISCEPOLI”: incontro di catechismo

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 Mercoledì 14 maggio, ore 15.30, la TERZA ETA’ incontra Carlo Sironi:

“Il Sinodo: la Chiesa di fronte alle sfide di un cambiamento d’epoca”

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Sabato 17 maggio, nell’antica Chiesa del Fopponino

ore 10 - 12, per il “Gruppo Cristiani”: Ritiro di Cresima

ore 14.45 - 18, RITIRO per le persone del Gruppo Preghiera:

 predicazione, preghiera, revisione e celebrazione della s. Messa.

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DOMENICA  18  MAGGIO: quinta di PASQUA

alla s. Messa delle ore 11.30: Battesimo di Cicconi Balivo ALESSANDRO

Domenica di Cresima: ore 16, s. Messa presieduta da mons. Gian Antonio Borgonovo

e conferimento della s. CRESIMA a 42 Ragazzi e Ragazze


 

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