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Il Fopponino del 7 aprile 2024


II Domenica di Pasqua

7 aprile 2024

II Settimana Diurna Laus


7 aprile: II Domenica di Pasqua

"ABBIAMO CONOSCIUTO L’AMORE"

Si tratta della nostra Risurrezione

Dal Vangelo di Giovanni (20, 30-31)

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”.


“La novità cristiana è che Dio si fa carne, che Dio si fa uomo.

Non metà uomo e metà Dio, ma tutto uomo e tutto Dio. Noi abbiamo fatto una dicotomia tra il divino e l’umano che non porta a niente.

Sono risuscitato e ancora sto con te” e ora questa è la parte a mio parere più importante.

Per quaranta giorni, la Quaresima, la preparazione e tutte le preghiere hanno lo scopo di portare noi alla risurrezione.

Si tratta della nostra risurrezione.

Se noi non siamo risorti, non serve a nulla.

Considerare Gesù un eroe che ce l’ha fatta, non ci aiuta, non entra a far parte della nostra vita. Il mistero della risurrezione consiste proprio nel fatto che questo miracolo ci riguarda, è anche nostro”.

Raimon Panikkar


Preghiera

Effondi largamente, o Dio Padre, nei nostri cuori la grazia dei sacramenti pasquali perché ci renda capaci di accogliere la ricchezza della vita risorta.

Amen


 

       Domenica, 7 aprile 2024

Domenica della Divina Misericordia

 A dar valore a questa Domenica, II di Pasqua, dedicata alla Divina Misericordia, offro alla tua lettura e meditazione alcuni passaggi della Lettera Apostolica di papa Francesco, a conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia. Era l’anno 2016.


(18) È il momento di dare spazio alla fantasia della misericordia per dare vita a tante nuove opere, frutto della grazia. La Chiesa ha bisogno di raccontare oggi quei «molti altri segni» che Gesù ha compiuto e che «non sono stati scritti» (Gv 20,30), affinché siano espressione eloquente della fecondità dell’amore di Cristo e della comunità che vive di Lui. Sono passati più di duemila anni, eppure le opere di misericordia continuano a rendere visibile la bontà di Dio.


Ancora oggi intere popolazioni soffrono la fame e la sete, e quanta preoccupazione suscitano le immagini di bambini che nulla hanno per cibarsi. Masse di persone continuano a migrare da un Paese all’altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace. La malattia, nelle sue varie forme, è un motivo permanente di sofferenza che richiede aiuto, consolazione e sostegno. Le carceri sono luoghi in cui spesso, alla pena restrittiva, si aggiungono disagi a volte gravi, dovuti a condizioni di vita disumane. L’analfabetismo è ancora molto diffuso e impedisce ai bambini e alle bambine di formarsi e li espone a nuove forme di schiavitù. La cultura dell’individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarietà e di responsabilità verso gli altri. Dio stesso rimane oggi uno sconosciuto per molti; ciò rappresenta la più grande povertà e il maggior ostacolo al riconoscimento della dignità inviolabile della vita umana.


Insomma, le opere di misericordia corporale e spirituale costituiscono fino ai nostri giorni la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale. Essa infatti spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignità a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una «città affidabile».


(19) (..) Poniamo, dunque, ogni sforzo per dare forme concrete alla carità e al tempo stesso intelligenza alle opere di misericordia. Quest’ultima possiede un’azione inclusiva, per questo tende ad allargarsi a macchia d’olio e non conosce limiti. E in questo senso siamo chiamati a dare volto nuovo alle opere di misericordia che conosciamo da sempre. La misericordia, infatti, eccede; va sempre oltre, è feconda. È come il lievito che fa fermentare la pasta (cfr Mt 13,33) e come un granello di senape che diventa un albero (cfr Lc 13,19). (..)


Non avere il lavoro e non ricevere il giusto salario; non poter avere una casa o una terra dove abitare; essere discriminati per la fede, la razza, lo stato sociale...: queste e molte altre sono condizioni che attentano alla dignità della persona, di fronte alle quali l’azione misericordiosa dei cristiani risponde anzitutto con la vigilanza e la solidarietà. Quante sono oggi le situazioni in cui possiamo restituire dignità alle persone e consentire una vita umana! Pensiamo solo a tanti bambini e bambine che subiscono violenze di vario genere, che rubano loro la gioia della vita. I loro volti tristi e disorientati sono impressi nella mia mente; chiedono il nostro aiuto per essere liberati dalle schiavitù del mondo contemporaneo. Questi bambini sono i giovani di domani; come li stiamo preparando a vivere con dignità e responsabilità? Con quale speranza possono affrontare il loro presente e il loro futuro? (..)


(20) Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli. Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico è Dio che le ispira e unica la “materia” di cui sono fatte, cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa.


Le opere di misericordia, infatti, toccano tutta la vita di una persona. E’ per questo che possiamo dar vita a una vera rivoluzione culturale proprio a partire dalla semplicità di gesti che sanno raggiungere il corpo e lo spirito, cioè la vita delle persone. È un impegno che la comunità cristiana può fare proprio, nella consapevolezza che la Parola del Signore sempre la chiama ad uscire dall’indifferenza e dall’individualismo in cui si è tentati di rinchiudersi per condurre un’esistenza comoda e senza problemi. «I poveri li avete sempre con voi» (Gv 12,8), dice Gesù ai suoi discepoli. Non ci sono alibi che possono giustificare un disimpegno quando sappiamo che Lui si è identificato con ognuno di loro.


La cultura della misericordia si forma nella preghiera assidua, nella docile apertura all’azione dello Spirito, nella familiarità con la vita dei santi e nella vicinanza concreta ai poveri. È un invito pressante a non fraintendere dove è determinante impegnarsi. La tentazione di fare la “teoria della misericordia” si supera nella misura in cui questa si fa vita quotidiana di partecipazione e condivisione. (..)


(21) Questo è il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. 

È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. 

È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. 

È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. 

È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé.

Dai numeri 18 – 21 di Misericordia et Misera di Papa Francesco

 

AVVISI DELLA SETTIMANA

DOMENICA 7 APRILE: seconda di PASQUA

Domenica della Divina Misericordia

ore 16.30, al Fopponino, Battesimo di Bonacina SOFIA VIRGINIA

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Lunedì 8 aprile,

Oggi ricordiamo nella preghiera don Serafino nel suo 69° compleanno

ore 18.15, s. MESSA per i Defunti di MARZO:

MIGLIERINA Marino (‘45) VALENTI Mariangela (‘38) SALESI Bruno (‘40) FERRARA Concetta (‘33) BIONDI Adriano (‘34) GALBIATI Marisa (‘26) PISTORELLO Gian Carlo (‘32) NOBILE Gigliola (‘48)

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INCONTRI di CATECHISMO ore 17.00 in ORATORIO

Lunedì 8, GRUPPO “DISCEPOLI”: Incontro di Catechismo

Martedì 9, GRUPPO “AMICI”: 1° s. Messa didattica

Mercoledì 10, GRUPPO “CRISTIANI”: Incontro di Catechismo

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Martedì 9 aprile, ore 20.45 in Chiesa, 5° Incontro di Preghiera:

Il perdono, un cammino di liberazione

La grazia di riconoscersi debitori”

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Mercoledì 10 aprile

ore 15.30: per la Terza Età, insieme per una Grande Tombolata

4° incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale

partecipazione alla s. Messa delle ore 18.15

Incontro tutti insieme dalle 19 fino alle 20

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Venerdì 12 aprile

ore 17-19: in ORATORIO, Incontro del Gruppo MEDIE

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DOMENICA 14 APRILE: terza di PASQUA

Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore

DOMANDA di FUTURO”: I Giovani tra disincanto e desiderio

Durante la s. Messa delle ore 10, Celebrazione di 2 Battesimi:

Cesa Bianchi EUGENIA e

Lefebvre de Laboulaye LEONARD, FRANCOIS HUBERT

ore 15, in Oratorio, Gioco del BURRACO

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La “CENA POVERA” del secondo Venerdì di Quaresima 1 marzo ‘24

ha consentito di raccogliere nelle nostre Case e in Oratorio con i Ragazzi e le Ragazze del Gruppo MEDIE 1300 euro che sono stati consegnati a don Emilio per sostenere le spese del viaggio – pellegrinaggio a Roma da Papa Francesco dei nostri Ragazzi e Ragazze del Gruppo MEDIE. GRAZIE a TUTTI VOI!


 

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30 Fopponino 7.04.2024
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