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Immagine del redattoreFopponino Milano

Il Fopponino del 8 Dicembre 2024

Aggiornamento: 9 dic 2024


IV Domenica di Avvento

8 Dicembre 2024

IV Settimana Diurna Laus


8 Dicembre: Quarta Domenica di Avvento e

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

“Riconciliati con Dio mediante Cristo”

Venga il tuo Regno

“Sia magnificato e santificato il Suo grande Nome, nel mondo che Egli ha creato secondo la Sua volontà: venga il Suo Regno, durante la vostra vita e ai vostri giorni e durante la vita di tutta la casa di Israele, fra breve e nel tempo prossimo. Amen”.


 Dalla Lettera agli Efesini (1, 3-4)

“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità”.

 

“In questo giorno in cui guardiamo alla storia umana della Madre del Salvatore, possiamo riascoltare l’invito dell’apostolo Paolo a riconoscere le ragioni della gratitudine, perché Dio ha guardato alla nostra storia e possiamo riconoscerci avvolti dalla cura dell’amore (o carità, se vogliamo), dentro un disegno destinato solamente al pieno manifestarsi della sua bellezza. Paolo dà eco alla parola “benedizione”, perché ci risuonino dentro sentimenti di riconoscenza: un po’ come a dirci che Dio ci ama. Nonostante tutti i nostri dubbi, le fatiche della nostra Chiesa, le incertezze e le crisi di questo tempo in cui siamo chiamati a un difficile e decisivo rinnovamento, non c’è motivo per disperare, perché Dio “dice bene di noi”, vede con chiarezza le possibilità che ancora ci appartengono, vuole illuminare il cammino per ciò che è buono, e ci chiede di dargli credito, con fiducia e libertà senza chiusure, irrigidimenti, presunzioni. Se si fida Lui ..”

 Orazio Antoniazzi, collaboratore Caritas Ambrosiana

 

Preghiera

Esulto e gioisco nel Signore, l’anima mia si allieta nel mio Dio perché mi avvolge in vesti di salvezza e con un manto di santità, come sposa adorna di gioielli”.

 

Speciale GIUBILEO dell’Anno 2025 (4)

“IL SEGNO DEL GIUBILEO”

“Il primo e più importante segno del Giubileo è il pellegrinaggio, anche se “il pellegrinaggio non è una prerogativa del cristianesimo perché appartiene alla storia dell’umanità: dove c’è l’uomo, lì c’è il suo mettersi in cammino”.

          E’ evidente però come nel cristianesimo il pellegrinaggio abbia visto valorizzata la dimensione del segno, espresso nelle 3 dimensioni: la chiamata, la promessa e la certezza del suo compimento (dimensioni già presenti nei pellegrinaggi rituali degli israeliti): “Il pellegrinaggio come atto di fede parte indubbiamente da una chiamata personale con la quale ci è chiesto di metterci in cammino per seguire ciò che Dio ha stabilito per ciascuno. In questo modo, il credente è disponibile e pronto per scoprire il contenuto della promessa che gli viene fatta e potrà così crescere e tendere per tutta l’esistenza nella speranza del suo compimento”.

          Allo stesso modo si esprime in un documento di qualche anno fa il Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti: “Il pellegrinaggio simboleggia l’esperienza dell’homo viator che appena uscito dal grembo materno si avvia nel cammino del tempo e dello spazio della sua esistenza; l’esperienza fondamentale d’Israele, che è in marcia verso la terra promessa della salvezza e della libertà piena; l’esperienza di Cristo, che dalla terra di Gerusalemme sale fino al cielo, aprendo il percorso verso il Padre; l’esperienza della Chiesa, che procede nella storia verso la Gerusalemme celeste; l’esperienza di tutta l’umanità, che si protende verso la speranza e la pienezza”.

          E nel sito ufficiale dell’Anno santo si esplicita così: “Il Giubileo chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini. Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Per questo, è importante prepararsi, pianificare il tragitto e conoscere la meta. In questo senso il pellegrinaggio inizia prima del viaggio stesso: il suo punto di partenza è la decisione di farlo. L’etimologia della parola “pellegrinaggio” è decisamente eloquente e ha subito pochi slittamenti di significato. La parola deriva dal latino “per ager” che significa “attraverso i campi”, oppure “per eger” che significa “passaggio di frontiera”: entrambe le radici rammentano l’aspetto distintivo dell’intraprendere un viaggio”.

          Come segno esplicito nell’esperienza dell’Anno santo c’è dunque il pellegrinaggio verso le quattro Basiliche maggiori (San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura) come simbolo del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza, con l’attraversamento delle relative “Porte sante”. Lo ha ribadito Papa Francesco: “La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi”.

          Il primo rito da compiere in ogni Giubileo è proprio l’apertura delle Porte sante, quell’accesso alle quattro Basiliche papali che viene reso accessibile unicamente durante gli Anni santi, a simboleggiare la possibilità offerta dalla Chiesa durante questo tempo di grazia: una via straordinaria nel cammino di conversione verso la salvezza. In particolare, è il riferimento al passaggio dal peccato alla grazia, nella luce di Cristo che, commentando la parabola del Buon Pastore, dice di sé: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo” (Giovanni 10, 9).

          E sono le parole utilizzate nel rito d’apertura dal Papa, percuotendo la Porta santa, a dare il senso spirituale a questo gesto: “ Aperite mihi portam iustitiae”. Un esplicito richiamo all’antico canto biblico di ringraziamento e di lode: “Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore. E’ questa la porta del Signore: per essa entrano i giusti” (Salmo 118). Come chiarì Papa Francesco per l’Anno santo della Misericordia (2015): “La misericordia non è contraria alla giustizia, ma esprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere (..) Questa giustizia di Dio è la misericordia concessa a tutti come grazia in forza della morte e resurrezione Di Gesù Cristo. La croce di Cristo, dunque, è il giudizio di Dio su tutti noi e sul mondo, perché ci offre la certezza dell’amore e della vita nuova”. Inoltre, “nel passare questa soglia, il pellegrino si ricorda di “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”. Il gesto esprime la decisione di seguire e di lasciarsi da Gesù, che è il Buon Pastore. Del resto, la porta è anche il passaggio che introduce all’interno di una Chiesa. Per la comunità cristiana non è solo la spazio del sacro, al quale accostarsi con rispetto, ma è segno della comunione che lega ogni credente a Cristo: è il luogo dell’incontro e del dialogo, della riconciliazione e della pace che attende ogni pellegrino, lo spazio della Chiesa come comunità di fedeli”.

 Saverio Gaeta, VIVERE IL GIUBILEO

 

AVVISI  DELLA  SETTIMANA

DOMENICA 8 DICEMBRE: Quarta di AVVENTO

SOLENNITA’ di MARIA IMMACOLATA

Ore 18: Recita del Rosario –  Ore 18.30: s. Messa

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Lunedì 9 dicembre ore 18.30, s. MESSA per i Defunti di NOVEMBRE:

CATALUCCI Anna (‘37), DELLAROLLE Grazia (‘33), SBERGIO Ignazia (‘34), MESSINA Cosmo (’37), MAZZI Carlo (‘33), BORSA Giuliana (’28), GISLON Gianni (’38)


Martedì 10 dicembre, ore 21, in Chiesa, CONCERTO in ALLEGRIA 

Gruppo vocale Core ‘e Mamma e Corolato (vedi volantino)


Mercoledì 11 dicembre, 15.30, per la TERZA ETA’: Letture e Racconti di Natale

Venerdì 13 dicembre, dalle 17 alle 20.30: NATALE del GRUPPO MEDIE

Sabato 14 dicembre dalle ore 15: BURRACO e AUGURI di NATALE

ore 18.30: s. Messa e Cresima di De Ferrari Teodora

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DOMENICA 15 DICEMBRE: Quinta di AVVENTO

“Il precursore”

Ricordo di Mons. Leonardo Macchi nell’8° anniversario dalla morte


ore 10.00: s. Messa con tutti i Gruppi di Catechismo e con i Genitori

Benedizione del Presepe preparato dai Bambini/e del Gruppo “Discepoli” 

e Benedizione delle statue di Gesù Bambino da mettere nei nostri Presepi

ore 11.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da  Mons. Marco Navoni,

alla presenza dei rappresentanti del S. M. O. M. della Lombardia

e con la presenza dei Signori Malati serviti dal Sovrano Militare Ordine di Malta

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Calendario della Benedizione delle Famiglie: Quinta Settimana


Lunedì             9 dicembre

Mattino                          ore 10.15:            Salutati      15  

Pomeriggio                    ore 16.00:            Salutati      2 – 2A – 4 – 10

Martedì            10

Pomeriggio                    ore 15.30:            Salutati      6

Mercoledì        11

Mattino                           ore 10.30:            Salutati      7 (Scale A–B–C)

Pomeriggio                    ore 15.30:            Salutati      7 (Scale D–E–F–G–H)   

Giovedì             12  

Mattino                           ore 10.15:             Salutati      17 – 18   

Pomeriggio                   ore 16.15:             Verga          3 – 5 – 4 

Venerdì           13

Pomeriggio                   ore 16.15:             Verga         15

 

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