I Domenica di Avvento
17 Novembre 2024
I Settimana Diurna Laus
17 Novembre: Prima Domenica di Avvento
“Riconciliati con Dio mediante Cristo”
Per riscattare gli uomini dalla schiavitù
“Sì, il perdono dei peccati è il Messia che Io invierò nella pienezza dei tempi per riscattare gli uomini dalla schiavitù del peccato: sarà quella la redenzione finale ed eterna”. Il Messia rispose: “Ecco, Signore, io verrò per fare la tua volontà, perché nessuno sia perduto di quelli che mi darai”.
Dal Vangelo di Luca (21, 27-28)
“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
“Se, da una parte, i testi di questa prima domenica di Avvento ci offrono descrizioni inquietanti del tempo nuovo in cui Dio ristabilirà la definitività di ogni cosa, dall’altra vale forse la pena raccogliere soprattutto la finalizzazione che ci è consegnata dai versetti conclusivi di questo brano evangelico: Luca ci conferma nella convinzione che il venire del Signore non ha altro scopo che ricondurre tutta la creazione, uomini compresi, alla liberazione attesa. Liberazione dalla schiavitù, dal dolore, dalla sofferenza, dalla dispersione; e liberazione dal peccato, che è l’impaccio con cui ci muoviamo nel mondo, accanto a tante cose belle e buone che comunque conosciamo e sappiamo realizzare. Il disordine e la tenebra, insomma, sono destinati a mutarsi in luminosa chiarezza, in una festa piena di senso. Così possiamo provare a muovere i primi passi dentro il rinnovato tempo di attesa che ci conduce al Natale del Signore”.
Orazio Antoniazzi, collaboratore Caritas Ambrosiana
Preghiera
O Dio, risveglia la tua potenza e vieni; allontana gli assalti del male e sostieni la Chiesa che si affida alla tua misericordia. Amen
Speciale GIUBILEO dell’Anno 2025 (1)
“PER VIVERE BENE QUESTO GIUBILEO”
“Dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026 si svolge il trentesimo Giubileo della storia, indetto da Francesco per solennizzare la ricorrenza della nascita di Gesù Cristo, secondo l’ormai consueta cadenza venticinquennale. Lo ha fatto in stretta continuità con l’Anno santo ordinario del 2000, nel quale Giovanni Paolo II invitò con forza l’intera umanità a varcare la soglia del Terzo millennio alla luce della speranza cristiana, e con quello straordinario del 2015, cui Papa Bergoglio affidò il compito di riproporre a un mondo in crisi l’infinita divina misericordia.
Ora Papa Francesco ha voluto fondere le due tematiche – speranza e misericordia come chiave di lettura dell’avventura umana – con uno sguardo particolare verso i nostri giorni, attraversati da inquietudini di ogni tipo, in cui però la fede ha ancora qualcosa di importante da dire, sollecitando tutti ad aprire il cuore alla fiducia nella presenza amorevole di Dio che guida i passi delle donne e degli uomini verso un destino di bene.
In effetti il Giubileo affonda le proprie radici negli albori dell’alleanza fra il Creatore e il popolo eletto, sancita con la consegna delle tavole della Legge a Mosè sul Sinai, intorno al 1250 a. C. e già una quarantina d’anni più tardi, nel 1207, vide la prima celebrazione, secondo le norme da Lui codificate e che si leggono nel capitolo 25 del Levitico: “Conterai 7 settimane di anni, cioè 7 volte 7 anni; queste 7 settimane di anni faranno un periodo di 49 anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno della espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti”.
Per dare il segnale d’inizio veniva utilizzato un corno di montone, in ebraico qéren jobél (da qui Giubileo) che era lo strumento musicale utilizzato in momenti particolari della storia di Israele, come per la presa di Gerico: “Quando suonerà il corno d’ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé” (Giosuè 6,5-6).
Connessa alla dimensione spirituale, nel Giubileo ebraico c’era anche la dimensione sociale, poiché veniva sancito che in quell’anno tutti sarebbero rientrati in possesso della proprietà precedentemente vendute con una “nuda proprietà” ante litteram: “Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo Giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti”. Gli storici però sono concordi nel ritenere che una forma così radicale di restituzione non sia stata la prassi, ma unicamente una sorta di indicazione ideale, tesa a superare le ingiustizie.
Anche Gesù si confrontò con questa tradizione, quando lesse un brano biblico nella sinagoga di Nazaret: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” e lo spiegò così: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Sul finire del IV secolo san Gerolamo, nella sua traduzione completa in latino della Bibbia, coniò la parola iubilaeus, collegandovi anche l’idea della gioia. Un concetto successivamente approfondito dai teologi medievali, che entrò a pieno titolo nella bolla pontificia in occasione della quinta crociata nel 1217: “E’ prossimo un tempo propizio e sta per giungere il giorno della salvezza, perché quanti si sono venduti al demonio per mezzo dei peccati recuperino la libertà perduta nel giubilo del nuovo Giubileo”.
Di fatto, quando il primo Anno Santo del Trecento era ancora lontano all’orizzonte, esistevano già dei “percorsi di grazia”, come li ha definiti Papa Francesco, in cui la misericordia divina si riversava con abbondanza sul popolo di Dio: sono tutte quelle circostanze e iniziative penitenziali (*), ha precisato Papa Francesco, che intendono porre in risalto “come la vita cristiana sia un cammino che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù”; perciò “è bene che tale modalità “diffusa” di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone”. E’ questa la sollecitazione che Papa Francesco fa per vivere bene questo Giubileo, invitando i “pellegrini di speranza” a mettersi in cammino per “andare alla ricerca del senso della vita” e per “riscoprire il valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità”.
(*) Come, ad esempio, la supplica di san Francesco di un’indulgenza – accolta da Papa Onorio III nel 1216 – per quanti avrebbero visitato la Porziuncola nei primi due giorni di agosto.
Saverio Gaeta, VIVERE IL GIUBILEO
AVVISI DELLA SETTIMANA
DOMENICA 17 NOVEMBRE: Prima di AVVENTO
“La venuta del Signore”
DOMENICA coi Genitori dei Bambini/e del Gruppo “DISCEPOLI” (2° Anno)
Ore 10: s. Messa animata dai Bambini/e, segue Incontro con i Genitori
ore 15, in Oratorio: GIOCO del BURRACO
Ore 18: Vesperi e Benedizione Eucaristica – Ore 18.30: s. Messa
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Lunedì 18 novembre, 18.30, s. MESSA per i Defunti di Ottobre/Novembre
ZECCHINI Luisa (‘29), SUTTI Brunello (‘30), FERRARIS Ercole (‘30), CALI’ Marcello (’35), FALCHI M. Antonietta (’34), MARANGONI Alberto (’31), RE Gabriella in Grancini (’38), De MOIANA di COLOGNA Francesco (’57), FIUMARA Carmelo (38), VELUTTI Osvaldo (40), ORLANDI M. Antonietta (38)
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Mercoledì 20 novembre, 15.30, per la TERZA ETA’: a cura di Alfredo Costa,
presentazione dei “Parchi di Milano”: storia, origine e caratteristiche
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Venerdì 22 novembre
18.30, s. Messa presente il gruppo CAI “Il Sentiero” e il Coro CAI
19, in s. M. Segreta, s. Messa in onore di S. Cecilia con diversi Cori
Sabato 23 novembre, ore 10 – 12.30: Proposta formativa per il CPP
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DOMENICA 24 NOVEMBRE: Seconda di AVVENTO
“I Figli del Regno”
DOMENICA coi Genitori dei Bambini/e del Gruppo “AMICI” (3° Anno)
Ore 10: s. Messa animata dai Bambini/e, segue Incontro con i Genitori
Ore 18: Vesperi e Benedizione Eucaristica – Ore 18.30: s. Messa
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Calendario della Benedizione delle Famiglie: Seconda Settimana
Lunedì 18 novembre
Pomeriggio ore 16.15: Cantoni 11
Martedì 19
Mattino ore 10.15: Cantoni 6 – 4
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 3 – 5
Mercoledì 20
Mattino ore 10.15: Giovio 4
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 6 – 8
Giovedì 21
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 7 – 9 – 11
Venerdì 22
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 14 – 16 – 19
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