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Immagine del redattoreFopponino Milano

Il Fopponino del 22 settembre 2024


IV Domenica dopo il MARTIRIO di S. Giovanni

22 settembre 2024

I Settimana Diurna Laus


Domenica 22 settembre : Giornata per il Seminario

Alzati, invoca il tuo Dio!”

Il Signore chiama Giona e Giona scappa lontano.

Non si fida del Signore: la missione che gli affida è troppo difficile. Perciò meglio fuggire lontano. Non si fida del Signore: è troppo buono, minaccia castighi, ma poi si lascia vincere dalla compassione e il profeta che invita alla conversione con rimproveri e minacce fa la figura dello sciocco inaffidabile. Non si fida del Signore: il Signore non si cura dei suoi profeti, ma piuttosto li espone a pericoli a motivo della sua amorevole benevolenza per la città corrotta e gli abitanti peccatori. Meglio fidarsi degli accorgimenti umani e pagarsi la traversata per terre più sicure.

Il Signore chiama ciascuno con una vocazione santa, chiede a tutti di essere profeti per portare un invito a conversione e chiede ad alcuni di dedicarsi a tempo pieno alla profezia e alla predicazione. (..)

Per i ragazzi e le ragazze, per i giovani di ogni età, per tutti è necessario trovare e ritrovare le parole e la fede per pregare. L’abbiamo già visto: non c’è salvezza lontano dal Signore. Ma la preghiera di colui che si dispone ad accogliere la missione rivela che il Dio che salva non mette al riparo dai pericoli. Piuttosto offre buone ragioni e forza sufficiente per affrontarli, per andare fino alla città malata per seminarvi la speranza. Chi prega riconosce la sua vocazione e vive la sua vita come una missione: non si vive mai solo per sé stessi.

La Giornata per il Seminario propone quest’anno di ispirarsi alla vicenda del profeta Giona per invitare tutte le comunità, in particolare ragazzi, adolescenti, giovani, a considerare la chiamata del Signore, a imparare la fiducia e la preghiera, a lasciarsi salvare dalla comunità, perché ciascuno si metta in cammino per dare compimento alla propria vocazione.

I seminaristi lo stanno facendo”.

+ Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Dal Messaggio per la Giornata per il Seminario – Anno pastorale 2024/2025


 

Tra ricordi e nuove strade: un cambio inaspettato

Se il chiamante non è un call center, fa sempre piacere ricevere una telefonata. Tuttavia, se la chiamata arriva dal vicario episcopale di zona, le palpitazioni si scatenano e i pensieri vorticosamente si interrogano sulle possibili ragioni. È piuttosto inusuale, in effetti, che lui mi chiami. La stessa cosa è accaduta all’inizio di giugno. Mi aveva cercato per dirmi poi, il giorno del nostro incontro, che, avendo saputo delle più aggravate condizioni di salute di mia mamma, di quello che voleva dirmi non se ne faceva più niente. Ecco perché ho esitato qualche istante prima di accettare la chiamata in entrata sul display dell’auto. Stavo percorrendo l’autostrada col desiderio di raggiungere gli amici del Gruppo Medie e trascorrere con loro una giornata serena e di relax, l’ultimo giorno prima della fine della vacanza di gruppo. Purtroppo, quest’anno non mi è stato possibile partecipare: quella settimana tanto desiderata è coincisa con gli ultimi giorni di vita di mia mamma e con il giorno del suo funerale. Mi sentivo, ovviamente, ancora frastornato per la sua repentina dipartita. Due giorni dopo, guidavo per raggiungere San Lorenzo in Banale, immerso tra i ricordi e i pensieri. Guidare, soprattutto in un lungo viaggio, è una buona occasione per riordinare i pensieri. Avrei preferito non sconvolgerli ulteriormente. La chiamata, invece, era un invito a presentarmi il giorno dopo in arcivescovado per ricevere la proposta di una nuova destinazione.

Mi sono ritrovato improvvisamente costretto a pensare a una partenza, a considerare un ulteriore strappo. In quei giorni, per me, niente era più indelicato, indesiderato e inopportuno. Alla malinconia si è aggiunta la tristezza per le nuove separazioni che ora mi venivano prospettate, e si è fatto strada un certo e giustificato fastidio per la mancanza di sensibilità e di tatto di uno sconcertante tempismo. Mi ero illuso che, essendo già luglio, almeno per quest’anno il gioco dei trasferimenti fosse terminato, e che sarei arrivato a giugno conservando l’attuale incarico, potendo offrire più tempo e risorse alla parrocchia. Sono consapevole, giustamente, che la presenza della mamma mi aveva condizionato parecchio, perciò immaginavo di poter impegnarmi adesso con più energie. Non è stato così. Pare proprio che lo stesso ragionamento l’abbia fatto qualcun altro. Ecco perché mi sono stati concessi solo pochi giorni per rispondere a una richiesta urgente, prima che il vescovo partisse per il Perù la settimana successiva. La situazione era resa ancora più pressante dall’accorata insistenza di accettare l’incarico.

Nella liturgia dell’ordinazione sacerdotale si promette obbedienza al vescovo. Il gesto di inginocchiarsi davanti a lui, di mettere le proprie mani nelle sue, accompagna questa promessa. È questo legame originario che ci struttura come preti, come fedeli cooperatori dell’ordine dei vescovi. Per questo siamo ordinati. Se normalmente si esercita l’obbedienza nel portare avanti un ministero sacerdotale coerente con il magistero e la linea pastorale del vescovo, è proprio nel ricevere la destinazione sacerdotale che il significato dell’obbedienza appare più rilevante, essendo questo cambiamento di grande importanza per entrambi. Vado dove lui mi chiede di andare, sperando che la mia obbedienza trovi in questo esercizio della sua paternità la necessaria cura per la mia vita. Sono le due facce della stessa medaglia.

La proposta, comprensibile visti i tempi stretti, ha preso forma al telefono: abitare a S. Martino in Lambrate e collaborare con il parroco responsabile al progetto della Comunità Pastorale Madonna del Cenacolo, insieme alle parrocchie di Santo Nome di Maria e di Santo Spirito. Incredulo, frastornato, dispiaciuto, pensieroso… su suggerimento del vicario ho poi chiamato don Stefano, a cui succedo nell’incarico e che conosco da tempo, per avere da lui qualche prima informazione sulla nuova realtà che mi accoglierà e programmare una visita in loco. Il viaggio in auto è proseguito con questo turbamento, con uno stato d’animo lacerato dal pensiero di lasciare chi, entrando nella vita, ti diventa caro.

Arrivare al lago di Molveno, dove i ragazzi erano andati in gita, e incontrarli non è stato facile. Giunto sul prato, ho ricevuto i loro abbracci spontanei e affettuosi: il loro modo semplice e vero di regalarmi un po’ di consolazione. Sapevo che ogni giorno, durante la messa, avevano pregato intensamente per me e per la mamma. Ma quella gioia, carica di emozione, ora per me segnava anche un traguardo, un punto di arrivo del cammino condiviso.

A distanza di pochi giorni, sabato 13 luglio, ho incontrato il vicario episcopale che ha formalizzato quanto mi aveva anticipato la settimana prima. Nel colloquio, questa volta faccia a faccia, gli ho confermato la mia disponibilità. Sono uscito sereno, consapevole che obbedire è sempre la cosa giusta, lasciando a chi decide la responsabilità del suo operare e a Dio di elargire le grazie necessarie. Ho deciso di tornare a casa a piedi, dal Duomo al Fopponino. Volevo rimettere i piedi a terra, respirare, distrarre i pensieri, scaricare la tensione. È stato quello il momento in cui don Serafino mi ha cercato, perché nel frattempo il vicario episcopale lo aveva informato della mia nuova destinazione. Nei giorni seguenti, abbiamo trovato insieme un tempo più disteso per rielaborare quello che nessuno dei due si aspettava di dover affrontare, riflettendo sulle possibili e future prospettive di chi va e di chi resta. Ora ci prepariamo tutti, volenti o nolenti, ad affrontare con fede il bivio davanti a cui la strada percorsa insieme ci ha portati, perché ogni passo compiuto con umiltà e docilità sarà ancora benedetto.

Don Emilio

 

 

AVVISI  DELLA  SETTIMANA


DOMENICA 22 SETTEMBRE: 4a dopo il MARTIRIO di san Giovanni

GIORNATA per il SEMINARIO: “Alzati, invoca il tuo Dio!”

Preghiera Vocazioni

Signore Gesù, che sei vivo e vuoi che ciascuno di noi sia vivo,

ti preghiamo per il nostro Seminario.

Fa’ che i seminaristi sperimentino che tutto ciò che tu tocchi diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita!

Ti preghiamo per le nostre comunità: ricche di un lungo passato

possano sempre rinnovarsi e tornare all’essenziale

per essere luogo di incontro con Te, compagno e amico dei giovani.

Ti preghiamo per i giovani che sono alla ricerca della loro vocazione:

possano guardare alla loro vita come a un tempo di donazione generosa,

di offerta sincera, di sequela a Te. Amen

Oggi in Chiesa potrai acquistare la Proposta Pastorale per l’Anno 2024/2025 del nostro Arcivescovo Mario Delpini: “BASTA. L’AMORE che salva e il MALE insopportabile”

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e 110a GIORNATA del MIGRANTE e del RIFUGIATO: “Dio cammina con il suo popolo” --------------------------------------------

Lunedì 23 settembre,

anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Mario Delpini:

a Lui ci uniamo in preghiera per lodare il Signore

ore 18: Incontro del “Gruppo Carcere”

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Gli INCONTRI di CATECHISMO tutti insieme faremo un bel gioco e poi una buona Merenda LUNEDI’ 23 settembre, ore 17.10: Gruppo Amici (3° ANNO)

MARTEDI’ 24 settembre, ore 17.10: Gruppo Cristiani (4° ANNO)

GIOVEDI’ 26 settembre, ore 17.10: Gruppo Discepoli (2° ANNO)

L’incontro è con don Serafino e con le Catechiste del proprio Gruppo

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Martedì 24 settembre, ore 20.45: riprende l’attività di “Core e’ Mamme”

Venerdì 27 settembre, Memoria liturgica di s. Vincenzo de’ Paoli, ore 18.15 s. Messa: preghiamo con le intenzioni della nostra Conferenza

Nel pomeriggio il GRUPPO MEDIE incontra e ringrazia don Emilio!

Sabato 28 settembre, 11.30: al Fopponino, Battesimo di Da Tos CECILIA

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DOMENICA 29 SETTEMBRE: 5 a dopo il MARTIRIO di san Giovanni

FESTA dell’ORATORIO

ore 10: don Emilio celebra la s. Messa nel cortile del Fopponino

 (clicca sulla locandina per l’intero programma della Festa )


 

 

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