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Il Fopponino del 7 Dicembre 2025

  • Immagine del redattore: Fopponino Milano
    Fopponino Milano
  • 14 ore fa
  • Tempo di lettura: 6 min

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Quarta Domenica di Avvento

7 Dicembre 2025

IV Settimana Diurna Laus


7 Dicembre 2025: Quarta Domenica di Avvento

“Di generazione in generazione”

“Per narrare alla generazione futura”

 “Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli: così avviene la trasmissione della fede. Narrare le meraviglie che il Signore ha compiuto non è solo conservare la memoria, ma è rendere accessibile un’esperienza a quanti raccolgono il racconto testimoniale. La narrazione, mentre consente di rileggere i propri vissuti, è consegna di sé, di un’identità, di un’appartenenza. E’ urgente riacquistare il valore della narrazione perché il prezioso patrimonio della nostra singolarità non vada perduto”.

 

Dal Vangelo di Matteo (21, 5.9)

 “Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!”

 

Il Vangelo ci narra l’ingresso di Gesù in Gerusalemme – e prima ancora il suo ingresso nel mondo – come un re mite. Quella di Gesù è una regalità che sconvolge l’immaginario mondano. Non è nei termini del dominio e del possesso.

E’ la regalità dell’amore che si consegna: qui sta l’onnipotenza di Dio, che fa della croce il suo trono.

E’ la regalità del servizio, della mitezza, della tenerezza.

E’ la regalità di un Dio bambino, bisognoso di tutto.

A questo unico Re affidiamo i nostri governanti e i “potenti” della Terra”.

 

Preghiamo

Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa’ ch’io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza.

“Verso il Natale di Gesù” (4)

(8) “C’era in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. (9) Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, (10) ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: (11) oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. (12) Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in un a mangiatoia”. (13) E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: (14) Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. (Luca 2, 8-14)

Un angelo per chi veglia nella notte

“A Betlemme una nuvola di canto avvolge i pastori: “pace in terra agli uomini che Dio ama”. E vanno dove l’angelo aveva detto.

E’ così bello che Luca prenda nota di questa sola visita, un gruppo di pastori, odorosi di lana e di latte. E’ bello per tutti i poveri, gli ultimi, gli anonimi, i dimenticati. E’ davvero una buona notizia: la storia cambia direzione.

Dio scommette su coloro sui quali la storia non scommette. Dio entra nel mondo dal punto più basso, sceglie gli ultimi della fila. I pastori facevano un lavoro disprezzato e impuro, non osservavano il sabato, non frequentavano la sinagoga, sempre persi dietro ai loro agnelli, e Dio li sceglie. Sceglie la via della periferia.

Quella notte, per un attimo, la grande ruota della storia si è bloccata. C’è stato un nuovo “in principio”, da lì qualcosa ha cominciato a girare all’incontrario, il senso della storia ha imboccato un’altra direzione: Dio verso l’umanità, il grande verso il piccolo, dal cielo verso il basso, dalla città verso una grotta, dal tempio a un campo di pastori. La storia ricomincia dagli ultimi.

Natale è la chiave di un mondo che non esiste ancora e che desideriamo, un giudizio sul mondo e un nuovo ordinamento di tutte le cose.

A Natale non celebriamo un ricordo, ma una profezia.

Natale non è una festa sentimentale, è la conversione della storia.

Dio nell’umiltà: questa la parola rivoluzionaria, la parola appassionata del Natale.

Dio ama ciò che è piccolo: questa la forza dirompente del Natale, che dirotta l’attenzione non sul grande, sul famoso, sul sacro, ma sulla carne di un bambino, in un angolo buio del mondo senza riflettori, sul piccolo che non ha nessun altro vanto che quello di essere un essere umano e basta”.

  ERMES RONCHI, frate dell’Ordine dei Servi di Maria

La santità di Pier Giorgio Frassati  (4) 

 “Come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo”

L’arrivo di “sorella morte”

Continuiamo a conoscere la persona di Pier Giorgio Frassati (1901 – 1925): siamo al momento finale. Anche lì restò fedele al suo motto: “Verso l’alto”. 

 

“La morte giunse improvvisa a fine giugno 1925: fu una poliomielite fulminante, presa presso qualche povero, ma ugualmente Pier Giorgio pensava a loro.

La sorella si accorse del suo stato, quando egli, con tutta la pesantezza della sofferenza che provava, le chiese in prestito 30 lire per i suoi poveri di Torino. Ed anche i poveri se ne accorsero: martedì 30 giugno era ancora tra loro e a chi gli fece notare lo strano pallore del suo volto rispondeva: “Se Dio mi chiamerà, ubbidirò volentieri”. Ma chi mai avrebbe preso sul serio le parole di un giovane sino a quel momento così aitante e sportivo? Anche il medico di famiglia gli diagnosticò solo dei dolori reumatici. Ancora una volta ci fu l’incomprensione dei genitori: la nonna era morente e la mamma sentendo che Pier Giorgio stava male, commentò: “non complichi le cose in un momento come questo”.

Eppure, anche in quel doloroso momento, non poté dimenticarsi dei suoi poveri.

Chiese a Luciana di portargli la sua giacca e dal portafoglio levò a fatica una polizza del Monte di Pietà, poi fece ritirare dal cappotto una scatola di iniezioni da consegnare ad un malato e all’amico Grimaldi, che quel giorno doveva fare con lui la visita ai poveri, scrisse un biglietto con grafia quasi incomprensibile perché la paralisi gli andava bloccando anche le mani.

La nonna morì il 1° luglio e tutte le attenzioni furono ai suoi funerali; così la paralisi di Pier Giorgio passò inosservata. Solo al momento di partire per la sepoltura del feretro (3 luglio) la mamma fu convinta – per uno strano presentimento – ad andare a trovarlo .. e lo trovò ormai prossimo alla morte.

Fu chiamato il medico che finalmente individuò la poliomielite fulminante: si fece arrivare dall’Istituto Pasteur di Parigi un siero antipoliomielitico, che fu iniettato nella spina dorsale .. inutilmente. La mamma sapendo quanto il figlio tenesse alla Comunione, chiamò un sacerdote che gliela diede; ma quando l’Arcivescovo di Torino, Giuseppe Gamba, chiese di poter visitare il moribondo, non lo fece entrare, per non impressionare il figlio. Giunse il momento dell’estrema unzione: il prete ricorda che mentre gli diceva: “Giorgio, Gesù ti vuole con sé. Gesù ti ama”, Pier Giorgio lo fissò intensamente con gli occhi e gli strinse fortemente la mano. Quando alle 19 spirò – era il 4 luglio 1925 – la domestica scrisse sul calendario della cucina: “Ore 7: irreparabile sventura. Povero san Pier Giorgio! Era santo e Dio l’ha voluto con sé!”.

Mons. Ennio Apeciti

AVVISI  DELLA  SETTIMANA

DOMENICA 7 DICEMBRE: Quarta di AVVENTO

“L’ingresso del Messia”

Lunedì 8 DICEMBRE : SOLENNITA’ di MARIA IMMACOLATA

Festa di precetto - S. Messe secondo l’orario festivo

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Gli INCONTRI di CATECHISMO sono in Oratorio con le Catechiste

MARTEDI’ 9 dicembre, ore 17: Gruppo Figli (1° ANNO)

MERCOLEDI’10 dicembre, ore 17: Gruppo Discepoli (2° ANNO)

GIOVEDI’ 11 dicembre, ore 17: Gruppo Amici (3° ANNO)

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Martedì 9 dicembre ore 19 in Chiesa: 3° Incontro Mensile di Preghiera

Sia fatta la tua volontà: “Voi siete il sale”

Mercoledì 10 dicembre, ore 16, per la TERZA ETA’:

Proiezione del film: “La vita è meravigliosa” segue il dibattito

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Venerdì 12 dicembre: ore 17, Incontro Gruppo MEDIE 

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DOMENICA 14 DICEMBRE: Quarta di AVVENTO

“Il Precursore”

ore 10.00: s. Messa con tutti i Gruppi di Catechismo e con i Genitori Benedizione del Presepe preparato dai Bambini/e del Gruppo “Discepoli” 

e Benedizione delle statue di Gesù Bambino da mettere nei nostri Presepi

ore 11.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da  Mons. Marco Navoni,

alla presenza dei rappresentanti del S. M. O. M. della Lombardia

e con la presenza dei Signori Malati serviti dal Sovrano Militare Ordine di Malta

ore 16, al Fopponino: “NATALE di SPERANZA” 

a cura delle VOCI BIANCHE della CORALE ARNATESE

(trovi altre informazioni raccogliendo il volantino in chiesa)

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Calendario della Benedizione delle Famiglie: 5a Settimana

 

Martedì              9

Mattino                        ore 10.15:  dS      Salutati 15 e 4

Pomeriggio                ore 16.15:  dS      Ferrario 5  

Mercoledì           10

Mattino                        ore 10.15:  dS      Salutati 17 e 18     

Pomeriggio                ore 16.15:  dS      Salutati 7 (Scale A e B) – Lipari 4

                                      ore 16.15:  dA     Salutati 7 (Scale C, D, E, F)  

Giovedì               11

Pomeriggio               ore 16.00:  dS      Salutati 7 (Scale G e H) - 9

Venerdì               12

Pomeriggio              ore 16.00:   dS     Ferrario 7  

                                      ore 16.15:  dA     Ferrario 12

  

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