Il Fopponino dell'18 Maggio 2025
- Fopponino Milano
- 4 giorni fa
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Quinta Domenica di Pasqua
18 Maggio 2025
I Settimana Diurna Laus
Maggio 2025: la domenica di Cresima
“Voi siete la luce del mondo”
Carissimi fratelli e sorelle,
in questo maggio siamo giunti alla domenica di Cresima: oggi la nostra Comunità si unisce alla preghiera dei Ragazzi e delle Ragazze del Gruppo Cristiani – sono ben 43! – che invocano e accolgono lo Spirito Santo per confermare in loro la scelta di essere discepoli di Gesù Signore. Per la loro celebrazione hanno scelto, aiutati dalle Catechiste, una formidabile parola di Gesù che li riveste di una nuova e fantastica dignità: “Voi siete la luce del mondo”.
A dire il vero però, è Gesù stesso che attribuisce a sé questa affermazione e proprio così si autoproclama: “Io sono la luce del mondo”. Se Lui, il Cristo di Dio, è la luce del mondo come diventerà possibile che i Suoi siano partecipi della medesima esperienza e della stessa missione? Si fa possibile, e diventa reale, per il dono dello Spirito Santo. Infatti solo la forza dello Spirito di Dio (del Padre e del Figlio) come fu in grado allora di trasformare dei discepoli paurosi in coraggiosi missionari del Vangelo, così sarà adesso per dei Ragazzi e Ragazze ancora in crescita di poter diventare amici di Gesù e di Lui piccoli, sinceri e fedeli testimoni; sì dei nuovi cristiani!
Anche qui, da noi, verrà lo Spirito e con Sé porterà i 7 doni ad arricchire la vita di tutti con la sapienza che viene dall’alto, l’intelletto che fa penetrare nelle cose, il prudente consiglio da offrire, la fortezza nella gioia e nella tristezza, la scienza che si fa passione per la conoscenza, la pietà per fare buono il cuore e il santo timor di Dio nel riconoscere e ammirare il suo mistero di Padre e Figlio e Spirito Santo.
Quale gioia sarebbe se oggi insieme a questi Ragazzi e Ragazze – “voi che siete la luce del mondo” – anche noi, ciascuno di noi, padrini e madrine, mamme e papà potessimo nuovamente invocare e accogliere lo Spirito santo per partecipare e dare respiro e speranza di quella luce per il mondo che è Gesù Risorto.
don Serafino
MARIA MADRE DEL DOLORE
La Madre del dolore o Madonna Addolorata, è celebrata ogni anno il 15 settembre, l’indomani della celebrazione dell’Esaltazione della Croce. Fu papa Pio X a stabilire questa data, ma il culto della Madonna Addolorata e dei suoi Sette Dolori esisteva già alla fine dell’XI secolo. I Sette Dolori costituiscono una sorta di cammino di sofferenza di cui Maria è stata protagonista. Non a caso la tradizione popolare ha istituito in alcune località la ‘Via Matris’, una versione mariana della Via Crucis, istituendo veri e propri cammini di penitenza e meditazione sulle orme dei Sette Dolori di Maria. Tali dolori vengono spesso rappresentati nell’iconografia mariana nella forma di spade che trafiggono il suo Cuore Immacolato e ricordano sette episodi della vita di Maria: la profezia del vecchio Simeone, la fuga in Egitto, la perdita di Gesù Bambino nel Tempio, l’incontro di Maria e Gesù sulla via del Calvario, Maria ai piedi della Croce, Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto, Maria assiste alla sepoltura Gesù. Per riflettere su Maria Madre del dolore abbiamo scelto il sesto e, fra le tante immagini che ricordano questo episodio, l’opera sicuramente più famosa: la Pietà di Michelangelo.
Michelangelo Buonarroti (1475 – 1564) architetto, scultore, pittore, poeta (scrisse oltre trecento poesie!) è celebrato come il massimo genio del suo tempo. Apprendista a dodici anni nella bottega del Ghirlandaio, due anni dopo, nel 1489, nella scuola di Arte e Scultura istituita da Lorenzo il Magnifico presso il giardino di San Marco, viene in contatto con la statuaria classica e la filosofia neoplatonica, componenti essenziali per lo sviluppo della sua produzione artistica. Poco più che ventenne realizza a Roma il suo primo capolavoro, la”Pietà Vaticana”, poi tornato a Firenze la statua di “Davide”. Nel 1505 è di nuovo a Roma perché papa Giulio II gli ha commissionato il suo monumento funebre, i cui tormentati lavori si protrarranno per oltre quarant’ anni. Nel frattempo però, in soli quattro anni, affrescherà la volta della Cappella Sistina, sempre su incarico di Giulio II; lavorerà in Firenze alle Tombe Medicee ed alla Sacrestia Nuova di San Lorenzo; realizzerà, su incarico del Papa Clemente VII , il grande affresco del Giudizio Universale sulla parete dietro l’altare della Cappella Sistina .. solo per citare alcune delle opere più importanti! L’ultima parte della sua vita fu sostanzialmente dedicata all'architettura (Paolo III gli affidò tra l’altro la sistemazione della piazza del Campidoglio) e alla scultura, mostrando un particolare interesse per le Pietà: sono tre infatti le Pietà senili di Michelangelo, l’ultima la “Rondanini” lo vede impegnato, in due riprese successive, fino a pochi giorni prima della sua morte.
La Pietà di San Pietro: “... non fatta di marmo da mano mortale, ma discesa divinamente dal Paradiso!" Con queste parole Benedetto Varchi (umanista e storico fiorentino del XVI secolo) definiva la Pietà Vaticana nell’orazione funebre per Michelangelo in San Lorenzo a Firenze, e Giorgio Vasari nel vederla gridò al miracolo: “Certo è un miracolo – scrisse – che un sasso, da principio senza forma nessuna, si sia mai ridotto a quella perfezione, che la natura a fatica suol formare nella carne”. La Vergine Madre, “umile e alta più che creatura”, mostra al mondo il corpo morto di Gesù, che quasi non osa toccare perché il Figlio, “generato, non creato”, è ora riunito al Padre. La mano destra di Maria, divenuta madre di tutti per volontà di Nostro Signore in croce, è, per così dire, “velata“ da un lembo di tessuto, mentre la sinistra invita i fedeli alla contemplazione e all’adorazione. Quel corpo apparentemente inerte, pietosamente adagiato sul sudario disteso sul grembo della madre, è già divino: sono svaniti i segni della flagellazione, della corona di spine, del martirio e delle cadute sulla via del Calvario. I fori dei chiodi sulle mani e sui piedi, come pure la ferita sul costato, hanno solo valore simbolico e non compiutezza descrittiva post mortem. E’ un Cristo “morto” che tuttavia ha già in sé la “Vita” del Risorto: una linfa vitale lo percorre e la morte non ha in quel corpo, meravigliosamente scolpito, la sua vittoria definitiva. In Maria, Michelangelo «svela» la più bella delle donne, la sua assenza di peccato, la sua purezza feconda, il suo essere Madre per tutti. Brilla di giovinezza eterna: è più giovane di suo Figlio, perché essa è insieme la Madre di Betlemme, la Madre del Golgota e la Madre di ogni uomo (bambino o adulto, ieri, oggi e domani) che muore. Il marmo stesso, per il modo in cui è lavorato, è espressione di queste commoventi verità: questo marmo bianchissimo, lavorato da Michelangelo, sa rendersi carne, colore, luce. Con tutto il suo corpo Maria sta nell’atteggiamento dell’offerta: sta offrendo al Padre il Figlio e sta offrendo ad ogni uomo il “fratello”. Ma l'offerta, silenziosa e timida, non ha niente di rituale. Viene dal suo cuore. Un dolore forte è leggibile nel suo volto di bambina alle prese con un mistero più grande di lei. Quante crudeltà ha viste in quei giorni! Dove sono i «suoi» amici? E, soprattutto, dov'è Lui? Abramo accarezzava il figlio morituro. Lei accarezza il Figlio morto, ma non sente il bisogno di gridare che non si può far morire un uomo in questo modo, non sente il bisogno di gridare che suo Figlio era il più buono di tutti. Lo sa, e come! Ma quello che viene a scoprire ha bisogno di grande silenzio: nella notte del suo dolore sta per nascere la luce dell'alba, l’alba dell'umanità nuova. E’ l'inizio dell'ottavo giorno. Maria ha ora il volto della fiducia e Michelangelo sa darci in contemporanea tutto ciò: il dolore, lo stupore e la fiducia.
Stringiamoci attorno a Maria per accompagnarla nel suo dolore, Lei che l’ha cullato tra le braccia prima che lo portassero via per la sepoltura.
AVVISI DELLA SETTIMANA
DOMENICA 18 MAGGIO: quinta di PASQUA
alla s. Messa delle ore 11.30: Battesimo di Cicconi Balivo ALESSANDRO
Domenica di Cresima: ore 16.00, s. Messa presieduta da
mons. Gian Antonio Borgonovo (Arciprete del Duomo)
e conferimento della s. CRESIMA a 43 Ragazzi e Ragazze
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INCONTRI di CATECHISMO ore 17.00 in ORATORIO
Lunedì 19, GRUPPO “AMICI”: al Fopponino, preghiera a Maria
Martedì 20, GRUPPO “CRISTIANI”: incontro festoso dopo la Cresima
Mercoledì 21, GRUPPO “FIGLI”: ore 17.10, nella Chiesa del Fopponino,
Battesimo di Cadili FRANCESCO Emanuele e del fratellino GIOVANNI Matteo
Giovedì 22, GRUPPO “DISCEPOLI”:
per Bambini e Bambine, Genitori e Nonni/e, ore 16.50 ritrovo in Oratorio,
partenza per la Basilica di sant’Ambrogio per vivere insieme il dono del Giubileo
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Mercoledì 21 maggio,
ore 16.00, la TERZA ETA’ incontra don Serafino:
“Il Giubileo della e nella Chiesa e il Papa Leone XIV”
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Venerdì 23 maggio, ore 17 – 21, in Oratorio:
Incontro conclusivo e Cena
per i Ragazzi e le Ragazze del Gruppo MEDIE
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Sabato 24 maggio, nell’antica Chiesa del Fopponino:
ore 11.00, Battesimo di Brignole Genoni GIADA
ore 16.30: il Gruppo Teatrale NATI PER IL TEATRO
presenta lo spettacolo “MISTERI e SOSPETTI”
SIAMO TUTTI INVITATI in Salone Ghidoli (vedi volantino)
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DOMENICA 25 MAGGIO: sesta di PASQUA
ore 11.30: s. Messa con gli Sposi
che ricordano un particolare Anniversario di Nozze
Nella Chiesa del Fopponino, celebrazione del Battesimo:
ore 15.30 Scalia GUGLIELMO MARIA
ore 16.15 Tolomei LAVINIA
ore 17 i 3 fratelli Debock MATIAS, REBECCA e SAMUEL
ore 19: nella Chiesa del Fopponino s. Messa
per i Calabresi di Bocchigliero che abitano a Milano e dintorni.
Celebra il loro Parroco Padre Onofrio
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