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Il Fopponino del 25 Maggio 2025

  • Immagine del redattore: Fopponino Milano
    Fopponino Milano
  • 26 mag
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 27 mag


Sesta Domenica di Pasqua

25 Maggio 2025

II Settimana Diurna Laus


Maggio 2025: il nostro mese in onore di Maria

“La strada di Maria”

        

  A Santa Marta, il 21 maggio, Papa Francesco ha celebrato per la prima volta la messa nella memoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa, proprio per «favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana».

          «I Padri della Chiesa hanno capito bene questo - ha affermato il Papa - e hanno capito anche che la maternalità di Maria non finisce in lei; va oltre». Sempre i Padri «dicono che Maria è madre, la Chiesa è madre e la tua anima è madre: c’è del femminile nella Chiesa, che è maternale». Perciò, ha spiegato Francesco, «la Chiesa è femminile perché è “chiesa” e “sposa”: è femminile ed è madre, dà alla luce». È, dunque «sposa e madre», ma «i Padri vanno oltre e dicono: “Anche la tua anima è sposa di Cristo e madre” (..)

          “In questo atteggiamento che viene da Maria, che è madre della Chiesa, possiamo capire questa dimensione femminile della Chiesa: quando non c’è, la Chiesa perde la vera identità e diventa un’associazione di beneficienza o una squadra di calcio o qualsiasi cosa, ma non la Chiesa (..)

          La Chiesa è “donna” - ha rilanciato Francesco - e quando noi pensiamo al ruolo della donna nella Chiesa dobbiamo risalire fino a questa fonte: Maria, madre». E «la Chiesa è “donna” perché è madre, perché è capace di “partorire figli”: la sua anima è femminile perché è madre, è capace di partorire atteggiamenti di fecondità». «Maria, madre; la Chiesa, madre; la nostra anima, madre» ha ripetuto Francesco, invitando a pensare «a questa ricchezza grande della Chiesa e nostra; e lasciamo che lo Spirito Santo ci fecondi, a noi e alla Chiesa, per diventare noi anche madri degli altri, con atteggiamenti di tenerezza, di mitezza, di umiltà (..)

          Sicuri che questa è la strada di Maria». 

Papa Francesco

 (meditazione mattutina in Santa Marta - Lunedì 21 maggio 2018,

da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVIII, n. 114, 22/05/2018)

MARIA MADRE DELLA MISERICORDIA

 

“Madre di misericordia”, così invochiamo Maria all’inizio del Salve Regina, una delle più antiche preghiere mariane della tradizione cristiana, le cui origini  risalgono all’XI secolo: secondo alcuni studiosi sarebbe stato il monaco tedesco Hermann di Reichenau a comporla intorno al 1050, anche se la sua diffusione avvenne dopo oltre un secolo. Introdotta dai Domenicani nella liturgia delle ore e  approvata da papa Gregorio IX, che ne prescrisse la recita secondo l’uso dei Domenicani, è divenuta, nel corso degli anni, parte integrante del Rosario e di molte altre pratiche di devozione. Semplice ma profonda la preghiera esprime il nostro affetto e la nostra devozione verso la Madonna e la invoca come Regina e Madre misericordiosa, in quanto intercede per l’umanità davanti a Dio.

L’immagine presentata è la parte centrale del Polittico della Misericordia di Piero della Francesca (1415 – 1492) uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano, noto per le sue opere che combinano arte e matematica. L’impronta principale della sua opera (ma non una sua scoperta) è la prospettiva che l’artista usa in modo innovativo realizzando una composizione delle figure nello spazio armoniosa e bilanciata, grazie anche all’uso di una luce chiara e diffusa, che contribuisce a modellare le forme, e alla scelta di colori tenui e luminosi. Nei suoi dipinti appaiono spesso figure monumentali e solenni in pose misurate e con un'espressione impassibile, quasi astratta, che conferisce loro un'aura di maestosità e atemporalità. Piero della Francesca fu anche matematico e teorico dell'arte e  scrisse trattati di geometria e di prospettiva: i suoi studi hanno contribuito a definire i principi della prospettiva rinascimentale, che avrebbe rivoluzionato la pittura nei secoli successivi. Tra le sue opere più celebri ci limitiamo a ricordare “La Flagellazione di Cristo” e “ La Madonna del Parto”

Il grande Polittico della Misericordia” (273x330 cm) fu commissionato a Piero della Francesca dall’antica Confraternita di Santa Maria della Misericordia di Borgo San Sepolcro per l’altare della chiesa della confraternita. Oggi è conservato nel Museo civico di Sansepolcro. Il polittico è composto da 23 tavole che formano, attorno alle cinque centrali, in basso una predella con cinque scene della Passione e Resurrezione di Gesù, in alto e lateralmente una cornice con figure di Santi, dell’Angelo e di Maria nell’Annunciazione. Originariamente le tavole erano racchiuse in scomparti delimitati da colonnine che, nella parte centrale del polittico, riproducevano la struttura dell’interno di una chiesa a cinque navate: un’ampia navata centrale e quattro laterali (la cornice di colonnine è andata persa, ma, per fortuna, l’opera non è stata smembrata).

Al centro sta Maria che protegge sotto il suo manto quattro uomini e quattro donne in ginocchio: su questa scena focalizziamo la nostra attenzione.

La pittura antica presupponeva che il fondo delle opere fosse l’oro, la luce di Dio. Il fondo oro è tipico del mondo bizantino, delle icone ad esempio, e soprattutto dell’arte italiana dal Duecento al Quattrocento quando pure la prospettiva comincia a muovere i suoi passi più decisi. In questa sua opera l’artista sente l’urgenza di creare uno spazio nuovo e dipinge con un doppio linguaggio, quello tradizionale del fondo oro e quello moderno della prospettiva e crea una Madonna meravigliosa, solenne come una Regina, accogliente come una Madre che, aprendo il suo mantello, forma una sorta di rotonda – che è già chiaramente uno spazio prospettico – nel quale accoglie i fedeli inginocchiati. Ma il pittore è costretto a rispettare anche un altro elemento della tradizione, la gerarchia: la Madonna è più importante dei devoti quindi deve essere più grande di loro! Per questo mentre Piero crea uno spazio reale prospettico, nel contempo deve sottostare alla “follia” di una proporzione totalmente irreale, anche se concettualmente giustificata.

Maria vi appare senza il figlio. Lassù, dalla croce, Gesù le aveva affidato Giovanni e in Giovanni tutta l'umanità: mentre dava la vita, Egli donava tutto, ma proprio tutto: perfino sua madre. Donava le carezze che si erano scambiati quando Lui era piccolo, ma donava anche il cammino su cui l'aveva chiamata, nel quale non erano certo mancate grandi consolazioni, ma neppure grandi prove. Questa madre, data in dono, ha provato anche la tragica esperienza di vedere morire il figlio prima di lei, di sperimentare quanto male fa guardare un figlio deriso, coronato di spine, percosso e infine ucciso. Ma nel dono di questa madre c'è dentro anche l'esperienza del Risorto. Ora la madre comprende fino in fondo cosa le aveva detto l'Angelo dell'Annunciazione e cosa contenevano le parole del vecchio Simeone. Ora Lei sa cosa vuol dire vivere consegnandosi tutta a Dio, cosa comporta allevare un figlio sapendolo di un Altro: Lei, umile ragazza di Nazareth, fatta madre da una chiamata che supera le sue e le nostre capacità di calcolo, Lei che ha saputo nella fatica del vivere lasciarsi condurre nel cuore del mistero dove Dio si rivela Amore, Lei ora può stendere il suo manto e accogliere l'umanità intera. Sotto il suo manto ci possono stare tutte le nostre vite, tutte le nostre paure, le nostre meschinità, i nostri peccati , le nostre speranze. Si stende con ampiezza sconfinata il manto della Misericordia, quella di Dio e quella che Maria, sua Madre, condivide con Lui.

Maestosa davanti a noi si erge Maria. Vestita di rosso fuoco, il capo e il gesto sanno rispettivamente di statua e di cupola: qualcosa di eterno. Lo sguardo concentratissimo sembra abbracciare il mondo più dello stesso manto: nessun uomo è rimasto fuori, anche il più misero qui è a casa sua.

AVVISI DELLA SETTIMANA


DOMENICA  25  MAGGIO: sesta di PASQUA

ore 11.30: s. Messa con gli Sposi 

che ricordano un particolare Anniversario di Nozze

 Nella Chiesa del Fopponino, celebrazione del Battesimo:

ore 15.30 Scalia GUGLIELMO MARIA – ore 16.15 Tolomei LAVINIA

ore 17 i 3 fratelli Deboch MATIAS, REBECCA e SAMUEL

ore 19: nella Chiesa del Fopponino s. Messa

per i Calabresi di Bocchigliero che abitano a Milano e dintorni.

Celebra il loro Parroco Padre Onofrio

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INCONTRI di CATECHISMO ore 17.00 in ORATORIO 

Lunedì 26, GRUPPO “AMICI”: ore 19, ritrovo

ore 19.15, in Chiesa, s. Messa di seconda Comunione

al termine, in salone Ghidoli, brindisi con Genitori e Figli

Martedì 27, GRUPPO “CRISTIANI”: preghiera a Maria e gelato insieme

Mercoledì 28, GRUPPO “FIGLI”: preghiera a Maria e gelato insieme

Giovedì 29, GRUPPO “DISCEPOLI”: incontro giocoso e gelato

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LUNEDI’ INSIEME : SEGNI di SPERANZA

Lunedì 26 maggio 2025, ore 20.45, Teatro di via Caboto, 2

“Speranza oltre le sbarre”

Incontro con don MARCO RECALCATI e ANGIOLINO CANDREVA

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Mercoledì 28 maggio, GITA a VICOLENO e VIGOLO Marchese (PC) 

guidati dalla nostra bravissima prof.ssa Piera Guidotti.

Ecco il programma:

ore 7.30: partenza da viale di Porta Vercellina, angolo piazzale Aquileia

A Vicoleno visita al Castello e passeggio nel suggestivo Borgo

Nella Pieve di san Giorgio celebrazione della santa Messa  ore 13.15: Pranzo

ore 15,30: trasferimento Vigolo Marchese e visita al Monastero e al Battistero

          ore 17.30: partenza per Milano con arrivo previsto verso le ore 19.30/20 

                              Costo:  € 55 per i soci e € 60 per i non soci

(sono disponibili ancora alcuni posti, chiedere ad Anna Clara)

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Venerdì 30 maggio, ore 20,15, al Fopponino 

“PREGHIERA a MARIA a conclusione del MESE di MAGGIO”

 Rosario itinerante dal Fopponino alla Basilica di sant’Ambrogio,

con la presenza delle Comunità di s. Maria Segreta e di Gesù Buon Pastore

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Sabato 31 maggio: Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria

DOMENICA  1 GIUGNO: Ascensione del Signore

       

 

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