Natale: “Gesù è la nostra PACE”
Così san Paolo scrive ai Cristiani: “Gesù è la nostra pace:
Egli è venuto ad annunciare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini,
per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo”
(Efesini 2, 14.16.17)
“È utopia pensare e sperare in un 2024 anno di pace? No!
Come uomini e donne di buona volontà, possiamo favorire i percorsi di incontro e di dialogo, sostenere tutte le buone cause che promuovono la giustizia, essere presenti e partecipi ad iniziative di riconciliazione tra le persone e tra le nazioni, testimoniare con coraggio e convinzione che “non c’è pace senza giustizia e che non c’è giustizia senza perdono”.
Come cristiani poi continuiamo a credere nel Vangelo di Gesù che indica nella pratica del digiuno e della preghiera la forza mite e disarmata per poter vivere tutti nella pace.
Così ci impegniamo e ci auguriamo il 2024: un anno di Pace in Terra”.
don Serafino, dal Biglietto d’auguri del Natale 2023
Tu, Amico Gesù,
cammina con noi sulla via della pace
e sarà ancora Natale
Amica o amico caro
a te e a tutti “Buon Natale” di PACE
don Serafino, don Emilio, don Matteo e Mons. Carlo
Il Racconto di Natale
“La prima stella cometa”
Un'antica leggenda racconta che nella notte di Natale ad un certo punto tutti si sono addormentati. Gli angeli, spiccato il volo, se ne erano già tornati in Cielo, i pastori si erano tutti coricati, chi vicino alla grotta, chi nei casolari vicino alle loro greggi; Maria e Giuseppe, accanto al Bambino, riposavano tranquillamente dopo le gioie e le fatiche di una giornata che sembrava non avere fine. Su tutta Betlemme regnava il silenzio e il buio della notte, debolmente illuminato dalle stelle del cielo, avvolgeva di pace l’intero Creato.
Allora, proprio allora, il Bambino ha aperto gli occhi, e dal suo sguardo è partita come una striscia di luce sottile, che ha tagliato in due il buio fitto della notte. Si narra che questa luce abbia illuminato dapprima il piccolo villaggio di Betlemme attraversando i vicoli e raggiungendo le case della povera gente, poi risalì dalla piana fino ai monti attorno a Betlemme per consolare nel sonno i pastori che nel meritato riposo vincevano le loro fatiche, si aprì oltre le montagne per arrivare a toccare il cuore di chi nella città di Gerusalemme e in Palestina aveva perduto la speranza e così asciugare le lacrime di chi piangeva, dare coraggio a chi aveva paura, e forza a chi si sentiva sfinito. E proprio sopra la Città Santa, per volere di quel Bambino di Betlemme, questa striscia di luce si trasformò in una bella e brillante stella cometa che, alla velocità della luce, superò il mare e svoltò a sud verso il grande continente africano risalendo la valle del Nilo dove una lenta carovana capitanata da Gaspare l’egiziano stava risalendo il suo corso. Da lì illuminò l’immenso deserto della regione arabica dando segnali sicuri al sapiente Melchiorre che guidava una schiera di cammelli carichi d’oro, per raggiungere poi le terre d’Oriente dove una lunga fila di cavalli si muoveva cercando una misteriosa destinazione. All’apparire di questa attesa e meravigliosa stella cometa il magio Baldassarre, esperto conoscitore delle stelle, rimase incantato. Lui e gli altri capirono: “è nato il re dei Giudei, abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. E fu la prima stella cometa .. ma non l’ultima .. infatti si dice che questa luce torni, a volte, a visitare chi nella notte di Natale si sente triste e solo. Anche per lui brilla una stella nel cielo, è lo sguardo luminoso del Bambino di Betlemme.
“Fa piano, Bambino, se puoi”
Dino Buzzati (1906 – 1972) da giornalista e scrittore di fama ha descritto, in modo limpido e rigoroso spesso con tono critico e sferzante, la società italiana nel suo rapido cambiamento di vita e di stile di vita, mantenendo sempre una profonda attenzione alla dimensione spirituale e religiosa da lui solo esteriormente negata, ma a volte comunicata in modo poetico, quasi “fiabesco” di quella fiaba e poesia che il Natale di Gesù porta con sé.
Anche questo testo ce lo rivela. Buona lettura!
E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina,
il desiderio espresso così,
più che altro per gioco,
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero si avverasse?
Se accanto al fuoco il mattino
si trovassero i doni
la bambola, il revolver, il treno
il micio, l’orsacchiotto, il leone,
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza nella scienza e nella ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio!
O Gesù Bambino, per favore,
cammina piano nell’attraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi così colti,
così intelligenti brevettati miscredenti
noi che crediamo chissà cosa
coi nostri atomi, coi nostri razzi.
Fa’ piano, Bambino, se puoi.
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