II Domenica di Avvento
24 Novembre 2024
II Settimana Diurna Laus
24 Novembre: Seconda Domenica di Avvento
“Riconciliati con Dio mediante Cristo”
Il sorgere di una luce
“Possano i giusti rallegrarsi della ricostruzione della Tua città e del risorgere del Tuo Tempio e del rifiorire della potenza del Tuo servo David e del sorgere di una luce per il figlio di Jesse, il Tuo messia. Prima ancora che noi invochiamo, Tu rispondici. Benedetto sii Tu, o Signore, che ascolti la preghiera”.
Dal Profeta Isaia (19, 23-24)
“In quel giorno ci sarà una strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria, e gli Egiziani renderanno culto insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e l’Assiria, una benedizione in mezzo alla terra”.
“Questa è la luce che porta il Messia, l’Atteso che apre alla storia la Via per il suo riscatto. Che bello riascoltare il sogno, inimmaginato, che il Signore racconta con la voce del profeta! Bello, come il coraggio di Isaia di mettere insieme, in un’unica benedizione, i potenti vicini di Israele, visti spesso come alleanza preziosa e rivelatisi sempre oppressori opportunisti; nemici, in fondo. Non smettiamo, mai, di sognare questa comunione irriducibile, questa pace promessa, annunciata, rilanciata: è la luce che abbiamo conosciuto nella presenza di Dio che si è fatta vicina in Gesù di Nazaret. La storia, in verità, non cessa di offrirci immagini ben diverse da questa pace messianica, e anche proprio lungo quella strada che dall’Egitto va verso il cuore del Medio Oriente. Eppure c’è motivo, nella fede e nella speranza cui ci affidiamo, per non spegnere l’attesa del tempo di Dio e dei suoi segni di salvezza, per tutti, indistintamente. Rinunciarvi sarebbe intristire quella che chiamiamo Buona Notizia, Evangelo, Benedizione”.
Orazio Antoniazzi, collaboratore Caritas Ambrosiana
Preghiera
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Speciale GIUBILEO dell’Anno 2025 (2)
“IL GIUBILEO DELLA SPERANZA”
“Un’occasione per “rianimare la speranza”: si potrebbe sintetizzare in questo slogan, proposto da Papa Francesco nella bolla di indizione, il significato e lo scopo dell’Anno santo 2025, incentrato appunto sul motto “Pellegrini di speranza” scelto per esprimere l’esigenza di dare senso al presente affinché possa ispirare una spinta reale verso il futuro, accogliendo le diverse sfide che di volta in volta si pongono e proponendo una risposta. E la scintilla che ha motivato il pontefice è stata proprio la situazione che il mondo sta attraversando.
Come detto all’annuncio dell’anno giubilare nel giugno del 2022: “Ogni Anno santo nella storia della Chiesa assume il suo pieno significato quando è inserito nel contesto storico che l’umanità vive e soprattutto quando riesce a leggere i segni delle ansie e delle angosce unite alle aspettative che le persone percepiscono. La fragilità sperimentata in questi anni, insieme alla paura della violenza delle guerre, non fa che rendere paradossale la condizione umana. Da una parte sente forte la potenza della tecnica che determina le giornate in maniera preponderante, dall’altra si ritrova spesso incerta e confusa sul proprio futuro. E’ da qui che è sorta immediata l’urgenza di vivere il prossimo Giubileo alla luce della speranza”.
Perciò la bolla del Giubileo si intitola Spes non confundit, richiamando quanto scritto duemila anni fa dall’apostolo Paolo per infondere coraggio alla comunità cristiana di Roma: “La speranza poi non delude” (Rom. 5, 5). Quale sia il fondamento di tale speranza lo esplicitò Francesco il 9 maggio 2024, nell’omelia della celebrazione durante la quale quel documento è stato reso noto: “Cristo asceso al Cielo porta nel cuore di Dio la nostra umanità carica di attese e di domande, per darci la serena fiducia che dove è Lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria. E’ questa speranza, radicata in Cristo morto e risorto, che vogliamo celebrare, accogliere e annunciare al mondo intero nel prossimo Giubileo. Non si tratta di semplice ottimismo – diciamo ottimismo umano – o di una effimera aspettativa legata a qualche sicurezza terrena; no, è una realtà già compiuta in Gesù e che ogni giorno è donata a noi, fino a quando saremo una cosa sola nell’abbraccio del suo amore”.
Senza tentennamenti, il pontefice ribadì che la speranza cristiana “sostiene il cammino della nostra vita anche quando si presenta tortuoso e faticoso; apre davanti a noi strade di futuro quando la rassegnazione e il pessimismo vorrebbero tenerci prigionieri; ci fa vedere il bene possibile quando il male sembra prevalere; ci infonde serenità quando il cuore è appesantito dal fallimento e dal peccato; ci fa sognare una nuova umanità e ci rende coraggiosi nel costruire un mondo fraterno e pacifico, quando sembra che non valga la pena di impegnarsi”.
Di qui il suo invito a “elevare il cuore a Cristo, per diventare cantori di speranza in una civiltà segnata da troppe disperazioni. Con i gesti, con le parole, con le scelte di ogni giorno, con la pazienza di seminare un po’ di bellezza e di gentilezza ovunque ci troviamo, vogliamo cantare la speranza, perché la sua melodia faccia vibrare le corde dell’umanità e risvegli nei cuori la gioia, risvegli il coraggio di abbracciare la vita. Di speranza, infatti, abbiamo bisogno, ne abbiamo bisogno tutti”.
Con una dettagliata esemplificazione, papa Bergoglio si rivolse anzitutto all’esterno: “Ne ha bisogno la società in cui viviamo, spesso immersa nel solo presente e incapace di guardare al futuro; ne ha bisogno la nostra epoca, che a volte si trascina stancamente nel grigiore dell’individualismo e del tirare a campare; ne ha bisogno il creato, gravemente ferito e deturpato dagli egoismi umani; ne hanno bisogno i popoli e le nazioni, che si affacciano al domani carichi di inquietudini e di paure, mentre le ingiustizie si protraggono con arroganza, i poveri vengono scartati, le guerre seminano morte, gli uomini restano ancora in fondo alla lista e il sogno di un mondo fraterno rischia di apparire come un miraggio”.
Ma non si sottrasse a uno sguardo verso l’interno: “Di speranza ha bisogno la Chiesa, perché, anche quando sperimenta il peso della fatica e della fragilità, non dimentichi mai di essere la Sposa di Cristo, amata di un amore eterno e fedele, chiamata a custodire la luce del Vangelo, inviata a trasmettere a tutti il fuoco che Gesù ha portato e acceso nel mondo una volta per sempre”. Né dimenticò che “di speranza ha bisogno ciascuno di noi: le nostre vite talvolta affaticate e ferite, i nostri cuori assetati di verità, di bontà e di bellezza, i nostri sogni che nessun buio può spegnere. Tutto, dentro e fuori di noi, invoca speranza e va cercando, anche senza saperlo, la vicinanza di Dio”. Di qui il suo conclusivo auspicio: “Il Signore risorto e asceso al Cielo ci doni la grazia di riscoprire la speranza, di annunciare la speranza, di costruire la speranza”.
Saverio Gaeta, VIVERE IL GIUBILEO
AVVISI DELLA SETTIMANA
DOMENICA 24 NOVEMBRE: Seconda di AVVENTO
“I Figli del Regno”
DOMENICA coi Genitori dei Bambini/e del Gruppo “AMICI” (3° Anno)
Ore 10: s. Messa animata dai Bambini/e, segue Incontro con i Genitori
Ore 18: Vesperi e Benedizione Eucaristica – Ore 18.30: s. Messa
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LUNEDI’ INSIEME : SEGNI di SPERANZA
Lunedì 25 novembre 2024, ore 20.45, Teatro di via Caboto, 2
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Mercoledì 27 novembre, 15.30, per la TERZA ETA’: con Renato e Daniela
“Dialoghi sulla felicità”: dalle massime alla nostra idea di felicità!
Giovedì 28 novembre, ore 20,45, Gruppo ADOlescenti in Gesù Buon Pastore
Venerdì 29 novembre, ore 17–18.30, Incontro del Gruppo MEDIE
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SABATO 30 e DOMENICA 1: “FIERA Benefica di NATALE”
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DOMENICA 1 DICEMBRE: Terza di AVVENTO
“Le profezie adempiute”
DOMENICA coi Genitori dei Ragazzi/e del Gruppo “CRISTIANI” (4° Anno)
Ore 10: s. Messa animata dai Ragazzi/e, segue Incontro con i Genitori
Ore 18: Vesperi e Benedizione Eucaristica – Ore 18.30: s. Messa
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Calendario della Benedizione delle Famiglie: Terza Settimana
Lunedì 25 novembre
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 28
Martedì 26
Mattino ore 10.15: Giovio 24 (Scale A, B, C)
Pomeriggio ore 16.15: Giovio 30
Mercoledì 27
Mattino ore 10.15: Giovio 24 (Scale D, E, F)
Pomeriggio ore 16.15: Aquileia 6 - Giovio 45
Giovedì 28
Pomeriggio ore 16.15: Aquileia 8 - Giovio 43
Venerdì 29
Pomeriggio ore 16.15: Aquileia 12 e 22
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